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Migliori Fumetti 2019 – International: Danimarca

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Durante il mese di marzo, Fumettologica pubblicherà ogni giorno una speciale rassegna sul meglio del fumetto mondiale nel 2019. Si tratta della traduzione, con qualche contributo inedito, del ‘best of’ che il britannico Paul Gravett – il più importante critico di fumetti europeo, definito da Neil Gaiman “The man at the crossroads” – pubblica ogni anno sul proprio sito.

La selezione è un’autentica bussola sulle novità e le tendenze soprattutto nell’ambito del graphic novel (ma non solo), è seguita da molti professionisti dell’editoria di fumetto, ed è realizzata grazie alla collaborazione di una vasta rete di corrispondenti stranieri (per l’Italia, il nostro direttore Matteo Stefanelli). Soprattutto, si tratta di una playlist utile per scoprire quali sono le opere più interessanti pubblicate in Paesi che vanno al di là dei tre mercati principali del fumetto globale – Giappone, Stati Uniti, Francia – e che quest’anno sono 15, dall’Argentina alla Corea del Sud a Singapore.

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Danimarca

Tatovøren og klitoris [Il tatuatore e il clitoride], Rikke Villadsen (editore: Fahrenheit)

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Rikke Villadsen è nota anche al pubblico anglofono per la traduzione del suo graphic novel The Sea, pubblicato da Fantagraphics nel 2018, mentre il suo secondo libro, Cowboy, è previsto per quest’anno. In Danimarca l’anno scorso è uscito il suo terzo libro a fumetti, quello di cui parliamo qui, ed è il suo lavoro migliore, più strano, ed emozionante. È disseminato da brani didattici e leggermente sconclusionati sulle politiche sessuali, ma di questi particolari ci si dimentica facilmente leggendo un fumetto così inebriante.

La storia prende il via con una donna che sviene su un molo e dà alla luce un balloon di placenta che diventa una pianta di broccoli. Questo scompare e lei passa la maggior parte del resto della storia girando con la faccia truccata da pagliaccio e la felpa tirata su mostrando il seno. Forse sta cercando il suo figlio, forse no. Viene più volte corteggiata e aiutata da un uomo gentile e determinato, il tatuatore del titolo. I due vanno in India, dove lei incontra un blob amorfo che diventa il suo terapista; arriva in un refettorio militare durante la Guerra di Corea e finisce per partecipare a un raid aereo in una sequenza ispirata a Tintin nel paese dei Soviet. E così via.

Con approccio surreale, Villadsen mette su carta i suoi sogni, accompagnati dal gusto per l’umorismo ma anche per l’horror. L’atmosfera è prettamente lychiana, mentre i disegni a carboncino sono chiaramente ispirati allo stile di Anke Feuchtenberger. Ma nonostante questi evidenti riferimenti, la voce di Villadsen si sta facendo sempre più personale. Affronta temi relativi alla sessualità femminile e alla maternità in un modo tutto suo, e costruisce una narrazione che conduce verso uno splendido e inquietante finale.

Death SaveRune Ryberg (editore: Forlæns)

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La “death save” è una manovra al flipper nella quale si mette da parte una pallina che andrebbe altrimenti persa, spingendo leggermente la macchina su un lato, per dopo riportare la pallina nella direzione opposta e rimetterla in gioco. È una mossa scorretta, ma se si fa nel modo giusto permette di avere una seconda chance. È anche la metafora che sta al centro di questo racconto classico di formazione.

Il protagonista è Bass (disegnato con le sembianze di un uccello) che arriva a un punto della sua giovane vita in cui deve prendere delle importanti decisioni, in modo da non cadere in impulsi autodistruttivi insieme a un suo amico, lo sbandato Rick (dalle sembianze di un rettile, che ricorda Randall Boggs del film Monsters Inc. della Pixar). Sono entrambi appassionati di flipper, il che serve all’autore per creare metafore su varie situazioni di gioco – messe in scena su veri flipper del passato – che sottolineano passaggi importanti della storia.

Rune Ryberg racconta questo dramma in maniera magistrale, con personaggi dal design morbido e plastico, con un’agile dinamismo narrativo da vignetta a vignetta e una colorazione assai vivace. Ha studiato animazione e questo gli si è rivelato utile, non solo per l’ottimo character design ma anche per la creazione di situazioni e scenari credibili.

Il punto forte di Death Save sta negli scenari, che mescola elementi da città di tutto il mondo, come Napoli, New York, Chicago o Copenhagen. Trasudano decadenza postindustriale, ma sono avvolti da una patina romantica. La trama è leggermente prevedibile e i personaggi un po’ stereotipati, ma il tutto è costruito con una tale passione ed energia da far passare in secondo piano certi difetti. Lo scorso anno Ryberg ha vinto meritatamente il Ping Award per Miglior fumetto danese.

Dr Murder and the Island of Death [Dr. Murder e l’isola della morte], Emil Friis Ernst (editore: Baggaardsbaroner)

Emil Friis Ernst

Emil Friis Ernst è tra i più talentuosi autori recentemente diplomati al programma di Graphic Storytelling dell’Animation Workshop di Viborg. Questo libro, che era la tesi con cui si è diplomato nel 2017, ora è stato ripubblicato con una nuova colorazione e in lingua inglese, e si è fatto notare nel circuito dei festival americani.

È facile capire perché: Friis Ernst, dotato di uno spiccato senso grafico e capace di un efficace dinamismo narrativo, racconta una storia incredibilmente espressiva, radicata in topos di genere pulp, capace di evocare malinconia e provocare personali riflessioni sulla crescita E poi colora come fosse un figlio dei fiori.

L’anno scorso Friis Ernst ha anche pubblicato il suo primo libro lungo: Reservat, scritto dall’autore cripto-fantasy Dennis Gade Kofod. È una storia distopica ambientata in un futuro prossimo, che tratta di cambiamento climatico e apocalisse, raccontando gli spostamenti di cinque persone in un singolo giorno, tra Copenhagen, l’isola di Bornholm e Marte. Sfortunatamente, la scrittura risulta piuttosto sfocata e spiacevolmente impersonale. Nonostante sia più leggero, limitato negli obiettivi e meno riuscito graficamente, Dr Murder resta per me il lavoro che consiglierei per scoprire l’opera di Friis Ernst.

Questa selezione dei migliori fumetti 2019 pubblicati in Danimarca è firmata dallo scrittore Matthias Wivel. È stata pubblicata sul sito www.paulgravett.com, e la traduciamo qui con il permesso degli interessati.

Matthias Wivel è il curatore della mostra Sixteenth-Century Italian Paintings alla National Gallery di Londra. Scrive di fumetto da circa vent’anni.

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