La saga House of X/Powers of X che costituisce il prologo alla gestione di Jonathan Hickman dell’universo mutante è agli sgoccioli. Il numero, l’ultimo della testata House of X, offre un primo finale alle vicende di Xavier e soci, mostrando per intero il discorso che gli avevamo visto fare all’inizio di House of X, e sistemando quasi tutti i pezzi su una scacchiera che scalpita per veder iniziare la partita.
Cosa succede in House of X 6
Poco prima degli eventi mostrati nel presente di X¹, Xavier, Magneto e Moira sono su Krakoa – nel Nessun-Luogo di Moira – a sistemare gli ultimi dettagli prima dello svelamento del progetto. Magneto promette a Charles che non ci saranno più divergenze o screzi tra loro due.
Xavier annuncia a tutto il mondo l’esistenza di Krakoa e le sue regole: gli umani dovranno riconoscere Krakoa come nazione-stato dei mutanti, che avranno diritto alla cittadinanza krakoana (che include un periodo di amnistia per i mutanti etichettati come criminali dai tribunali umani) e saranno giudicati da nuove leggi mutanti. In cambio gli umani riceveranno tre farmaci chiamati L, I e M: L allunga la vita di cinque anni, I è il più potente antibiotico universale mai creato, M cura qualsiasi malattia della mente. Xavier dichiara i mutanti come gli unici eredi del pianeta Terra.
Il Consiglio Silente, composto da quattro rami (autunno: Xavier, Magneto, Apocalisse; inverno: Sinistro, Exodus, Mystica; primavera: il Re Nero Sebastian Shaw, la Regina Bianca Emma Frost e un Re Rosso la cui identità è sconosciuta; estate: Tempesta, Jean Grey, Nightcrawler), da una rappresentanza di Krakoa stessa (Krakoa e Cypher) e dai “grandi capitani” che in caso di attacchi alla nazione si assumono la responsabilità di difendere lo stato (il comandante capitano Ciclope, i capitani Gorgon, Alfiere e Magik), si riunisce e abbozza le prime leggi: un mutante non può uccidere un umano, bisogna favorire la riproduzione per aumentare la razza mutante, e Krakoa va rispettata in quanto terra sacra. Dopodiché, legifera le sorti di Sabretooth, che si era macchiato di omicidio. Viene condannato all’esilio nelle profondità di Krakoa, in uno stato di stasi, con durata eterna della pena. La popolazione di Krakoa celebra l’alba di una nuova era.
Appunti e riferimenti
- Il titolo della storia, Non mi vergogno, rimanda alla prima lettera di San Paolo ai Romani, in cui spiegava perché predicava ai gentili: «Non mi vergogno del Vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque creda».
- Durante la riunione del Consiglio, Mystica chiede cosa succederà quando sarà l’uomo ad attaccare i mutanti e questi dovranno difendersi. Magneto risponde che «quello rientra nel vecchio dilemma “è omicidio se commesso in difesa di una nazione?”… E non è ciò di cui stiamo parlando. Prima o poi dovremo affrontare la questione? Sì, ma non adesso». Aspettatevi che la questione venga affrontata. Allo stesso modo, poco dopo, parlando del tema della proprietà privata (non ammessa su Krakoa, in quanto l’isola è un essere vivente su cui nessun può prevaricare un diritto privato), Emma Frost esclama: «E questo senza toccare svariati problemi economici di ampio respiro, ma non sono questioni che tratteremo oggi». Hickman potrebbe voler tornare sul tema più avanti nella sua gestione, o potrebbe essere una scappatoia di comodo per evitare di affrontare le implicazioni pratiche delle dinamiche messe in scena.
- La pena inflitta a Sabretooth è parecchio severa: la stasi, «vivo ma immobile, consapevole ma incapace di agire», dice Xavier. Sembrerebbe una sorta di sindrome locked-in indotta in cui il soggetto è vigile e cosciente ma completamente paralizzato. Xavier afferma di non tollerare le prigioni su Krakoa, ma si fa andare benissimo come soluzione una tortura crudelissima. È la lezione di ogni cronaca storica: le fondamenta del nuovo sogno mutante poggiano su un terreno zuppo di sangue.
- Durante il discorso di Xavier vengono inquadrati vari personaggi sparsi per il mondo, tra cui gli Avengers. Nella vignetta dedicata a loro, Xavier declama ai potenti della Terra: «Non avete fatto altro che stare a guardare mentre uomini malvagi uccidevano i nostri figli». Emma Frost faceva un discorso simile nel terzo numero di Civil War, chiedendo a Tony Stark dove fossero i Vendicatori quando gli abitanti di Genosha venivano sterminati.
- Le tre leggi di Krakoa sembrano ricalcare quelle della robotica elaborate da Isaac Asimov. Entrambi i terzetti rispettano la necessità di sicurezza, servizio e autoconservazione, ma, mentre quelle di Asimov mettevano in un ruolo di subordinazione il robot rispetto all’umano, quelle mutanti affermano l’assoluta indipendenza della razza.
- Se volete sapere chi è il Re Rosso, la Marvel l’ha già svelato da tempo.
- Apocalisse e Mystica non sembrano granché interessati a sedere nel consiglio o a discutere degli ordini del giorno. Mi domando quale sia il loro reale scopo sulla lunga distanza. Sinistro, d’altro canto, è estasiato nell’osservare la giostra della politica.
- Il finale, con le celebrazioni e i fuochi d’artificio che si stagliano su un panorama boscoso, mi ha ricordato l’ultima scena de Il ritorno dello Jedi (non è un pensiero molto originale, lo hanno notato molti commentatori). Rispetto al terzo film della saga di Star Wars, però, la sequenza del fumetto è piena zeppa di accenni sessuali neanche tanto mascherati. Solo io vedo abbracci molto più che fraterni, sguardi d’intesa, e il triangolo Wolverine-Jean Grey-Ciclope che pare concretizzarsi in qualcosa di più?
Frase dell’albo
«Ieri sera avete chiuso gli occhi convinti che questo mondo sarebbe stato vostro per sempre. Quello era il vostro sogno. E, come il mio… Era una bugia. Ecco una nuova verità: mentre dormivate, il mondo è cambiato» (Charles Xavier, molto apocalittico)
Leggi la guida numero per numero agli X-Men di Jonathan Hickman
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