Prison Pit, di Johnny Ryan (Eris Edizioni)
Mescolando ingredienti che vanno dal gioco di ruolo alla musica heavy metal e al cinema horror più estremo, Johnny Ryan crea un’epopea gore fantascientifica travolgente, un racconto violentissimo, sporco e folle. Nelle sue 760 pagine (originariamente pubblicate in sei volumi) Prison Pit narra la storia di un lottatore che si ritrova su un mondo popolato da creature disgustose che fanno di tutto per metterlo alla prova e soddisfare la propria e la sua sete di sangue.
Con un tratto solo in apparenza povero e grezzo, Ryan costruisce uno scenario travolgente in cui il lettore si ritrova gettato con violenza – proprio come succede al protagonista – e da cui non riesce a uscirne finché la storia non raggiunge il suo catastrofico epilogo.
Prison Pit è una delirante giostra iconoclasta, un raccolto tanto travolgente quanto volgare e imprevedibile. È il lavoro più importante di Ryan – attualmente al lavoro sulla serie animata Looney Tunes, nonostante il suo background artistico – e rappresenta il caposaldo di un filone del fumetto underground americano molto apprezzato negli ultimi anni.