Heimat, di Nora Krug (Einaudi)
Nora Krug abita negli Stati Uniti da oltre dieci anni ma è tedesca, e da sempre avverte quel senso di colpa storico tipico della Germania del Dopoguerra. Heimat è la ricostruzione di una storia familiare raccontata attraverso la Storia di una nazione intera. Facendo i conti con il passato della propria famiglia, Krug ha fatto così i conti con la Storia stessa del proprio Paese.
Heimat – che significa “patria”, “casa” – è un libro (anche) a fumetti, un volume che concilia una moltitudine di stili, tecniche e citazionismi, come a comprimere e rendere accessibile al lettore sketchbook e ricerche personali dell’autrice. L’apparente frammentarietà e disomogeneità dell’opera serve a mantenere vivi e pulsanti i tasselli incerti di un passato difficile da rimettere insieme, ma soprattutto imbarazzante e scomodo.
Avere un vecchio parente nazista e un altro parente potenziale vittima del nazismo è una delle tante inevitabili contraddizioni storiche che si trova a fronteggiare Krug, determinata a vincere un senso di fragilità che traspare nella fedeltà con cui riporta lettere tramandate dalla famiglia o nell’innocenza con cui accosta stili e scenari diversi.
Heimat è una lettura densa e pungente, un libro importante in un momento storico in cui torna a essere difficile, anche nel nostro Paese, fare davvero i conti con il passato e con gli spettri politici e sociali che esso si trascina dietro ancora oggi.