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Clowes, Sfar, Sattouf, Burns e Davodeau boicottano il Grand Prix di Angoulême 2016

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La polemica lanciata ieri dal  nei confronti delle candidature al Gran Prix di Angoulême ha scosso il mondo del fumetto. Il collettivo, nato in Francia nel 2015 e composto da oltre 100 autrici di fumetto che vogliono battersi contro il sessismo presente nel loro settore lavorativo, ha chiesto di boicottare il premio perché tra i nomi in lizza non figura nessuna donna.

Il Grand Prix de la ville d’Angoulême, va ricordato, è uno dei più attesi e prestigiosi fra i riconoscimenti attribuiti dal festival francese, ma non riguarda opere a fumetti pubblicate nell’anno di elezione. Si tratta, infatti, di un premio alla carriera. Un riconoscimento che costituisce una vera e propria consacrazione degli autori più significativi del panorama francobelga e, soprattutto grazie a una maggiore apertura negli ultimi anni (con nuove procedure di ‘voto’: a scegliere i candidati è lo staff del festival, mentre a eleggere il vincitore sono tutti gli autori presenti al festival), internazionale.

Le fumettiste riunite dal Collettivo, in seguito alla comunicazione delle candidature, hanno chiesto maggiore considerazione per il lavoro delle autrici, e hanno auspicato un elenco di candidati in cui figurino anche alcune donne, in grado di rappresentare veramente quanto accade – ed è accaduto in passato – nel campo dell’eccellenza artistica nel fumetto. Per questi motivi il Collectif ha chiesto di boicottare i voti del Grand Prix 2016.

Diversi autori da tutte le parti del mondo hanno espresso il loro sostegno al movimento. Tra loro anche i candidati Riad Sattouf – il primo a ritirarsi – e Joann Sfar, che hanno comunicato di non voler essere inclusi tra le candidature.

Angoulème: Je ne peux pas répondre à tous les courriers reçus suite à l’initiative de Riad Sattouf. Bien entendu, je…

Posted by Joann Sfar on Martedì 5 gennaio 2016

Ma l’annuncio più significativo è arrivato da Daniel Clowes. Il fumettista americano, tra i nomi più pesanti della lista nonché possibile vincitore finale, ha fatto sapere tramite il suo editore Fantagraphics Books di voler boicottare il Grand Prix e di associarsi alla causa del collettivo di autrici.

Daniel Clowes
Daniel Clowes

Nel comunicato diffuso si legge:

«Supporto il boicottaggio di Angoulême e ritiro il mio nome da un premio del tutto insignificante. Che ridicola, imbarazzante debacle».

La situazione, di certo, mette in discussione l’autorevolezza del festival che in questi giorni sta forse vivendo la crisi d’immagine più dura della sua storia. Ora, bisogna aggiungere, anche altri autori potrebbero decidere di ritirare la candidatura.

UPDATE. Mentre scriviamo, arrivano aggiornamenti sul ritiro di altri autori:

  • l’americano Charles Burns ha scritto al proprio editore francese Cornélius, che lo ha riferito in un tweet, per far sapere che “rifiuta di comparire in una lista di nominati che non contempla nessuna donna”.
  • il francese Etienne Davodeau, invece, si è espresso sulla propria pagina Facebook, sostenendo che una simile lista “contribuisce ad alimentare uno dei peggiori clichés” sul fumetto stesso, ovvero che “sarebbe nella sua essenza un’arte non-femminile.”
  • anche Milo Manara ha espresso il volere di ritirare il proprio nome dai candidati al Grand Prix (aggiornamento del 6/01/2016 alle ore 12.30)
  • Mentre anche Chris Ware ha rifiutato la candidatura al Grand Prix, l’organizzazione del Festival di Angoulême rilascia le prime dichiarazioni ufficiali . (aggiornamento del 06/01/2016 alle ore 14.50)
  • Il giornale francese Telerama riporta che anche gli autori Christophe Blain e Pierre Christin hanno rifiutato la candidatura al Grand Prix (aggiornamento del 06/01/2016 alle ore 14.58)
  • In un comunicato ufficiale, l’organizzazione di Angoulême ha annunciato che aggiungerà autrici alle candidature del Grand Prix (aggiornamento del 06/01/2016 alle ore 17.00).

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