All’età di 90 anni, François Cavanna, famoso per aver creato due tra le riviste satiriche più importanti d’oltralpe, ci ha lasciati. Nato nel 1923, da padre italiano, in un piccolo paesino alle porte di Parigi, Cavanna debuttò nel giornalismo giovanissimo, collaborando con il quotidiano Libération e fondando la sua prima rivista satirica, Hara Kiri.
Nonostante la liberalizzazione dei costumi sul finire degli anni ’60, la sua pubblicazione – una delle espressioni più autentiche e libere del 68 parigino – venne messa al bando per i contenuti ritenuti pornografici. François Cavanna non di diede per vinto e si limitò a cambiarle nome: nasce così la controversa pubblicazione settimanale Charlie Hebdo, attualmente diretta dall’illustratore Charb, dopo che il precedente direttore Philippe Val fu sollevato dall’incarico a causa dell’affaire Siné, le cui vignette furono accusate di palese antisemitismo.
Lo stesso Cavanna – strenuo difensore della libertà di pensiero e acerrimo nemico di ogni forma di integralismo e fanatismo religioso – fu al centro di diverse polemiche a causa della sua pungente e sprezzante ironia. Il caso più eclatante fu quello inerente ad alcune vignette sul profeta Maometto, che offesero la comunità islamica e procurarono la condanna delle istituzioni francesi per il contenuto oltraggioso dell’opera di Cavanna.
Ci lascia così, una delle firme più irriverenti e lucide del giornalismo satirico francese.