Come noto, lo sceneggiatore britannico Warren Ellis è attualmente al lavoro su una serie a fumetti di James Bond, l’agente segreto 007 creato negli anni Cinquanta da Ian Fleming. Tale fumetto – pubblicato da Dynamite Entertainmente a partire da novembre – sarà il primo dedicato al personaggio dopo oltre 20 anni (e i fan probabilmente ricorderanno le storie realizzate negli anni Novanta da Doug Moench e Paul Gulacy e tradotte in Italia sulla rivista Hyperion della Star Comics).
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In vista dell’imminente uscita, Byorn Brewer di Bleeding Cool ha intervistato lo sceneggiatore di Transmetropolitan e Planetary, facendogli in particolare rivelare chi è per lui James Bond:
Un mero strumento della politica estera britannica. E’ questa la chiave per Bond. Un’arma ambulante e un incubo per gli psicologi, che vive alla grande grazie alle vincite al casino ma anche come un ferito, una massa di cicatrici e perdite, e opera come la pistola di un paese ridimensionato e orgoglioso. Non crede in gran parte di quello che fa, come una pistola non ha convinzioni politiche o fedi… finché non diventa personale. Gli si può dire che qualcosa è ingiusto e di fare le cose in automatico. Può trovare qualcosa di offensivo dal punto di vista personale e agire all’istante. E’ riluttante finché qualcosa non perfora la sua spessa pelle callosa e le mura intorno al suo nucleo emotivo.
Ellis, inoltre, ha confermato che le sue storie saranno originali, e non adattamenti, e che saranno basate più sui romanzi di Fleming che sui film. A proposito dei romanzi, lo sceneggiatore ha espresso in modo esplicito le proprie preferenze:
Obbiettivamente, Moonraker, Operazione Tuono e Dalla Russia con amore sono i libri migliori. Ma provo grande affetto per Licenza di uccidere, mentre Si vive solo due volte è forse il mio preferito, perché mostra Bond al suo punto più basso.
Il primo arco narrativo della serie, intitolato Vargr, sarà disegnato da Jason Masters. Di seguito, la variant cover di Stephen Mooney per il primo albo.