Il senatore degli Stati Uniti (e candidato repubblicano alla presidenza) Ted Cruz è stato negli ultimi giorni vittima di una serie di critiche partite in seguito alla risposta a una domanda all’apparenza innocente su quali fossero i suoi personaggi dei fumetti preferiti. Da appassionato di comics e di fantascienza, alla domanda del New York Times, Cruz ha risposto, nell’ordine: Spider-Man, Wolverine, Batman, Iron Man e Rorschach, il violento vigilante creato da Alan Moore e Dave Gibbons per Watchmen.
Se i primi quattro possono risultare piuttosto consueti, la scelta di Rorschach è di sicuro più esotica, così a Cruz è stato criticato il fatto di aver scelto un personaggio che non può essere propriamente definito un ‘eroe’, ma piuttosto un killer brutale con problemi mentali che rappresenta una satira degli ideali reazionari, come sottolinea il portale americano CBR. Dai social, così, sono giunte polemiche e messaggi di scherno per Cruz.
A difendere il politico statunitense, però, ci ha pensato curiosamente Jeet Heer, caporedattore della rivista liberal The New Republic, in una serie di tweet. Heer ha affermato che «nonostante l’intento di Moore, Rorschach diventa non una figura satirica ma centro morale del libro. E ironicamente riafferma l’ideale del supereroe». Quasi a conclusione del suo commento, Heer si lascia poi andare a un ironico commento politico: «Intendiamoci, nella vita vera, Rorschach sarebbe un presidente terribile e guiderebbe il mondo verso il disastro. Così come Ted Cruz!»