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Gli Indignati del Fumetto di Angoulême

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C’è fermento ad Angoulême, la città francese che ospita il più importante festival di fumetto del mondo. In prossimità di giugno è stata lanciata una petizione da parte dell’associazione informale di cittadini, Les Indignés de la bande dessinée d’Angoulême, intenzionata a manifestare la crescente insoddisfazione per una situazione di stagnante immobilismo che sta compromettendo la crescita del Festival.

L’organizzazione della storica rassegna è affidata ormai da 10 anni a 9emeArt+ senza che vi sia una gara d’appalto trasparente e aperta a tutti. Tra i membri dell’associazione degli indignati, ci sono personalità di spicco come Jean Mardikian, tra i fondatori del Festival, e Yves Poinot, che ha ricoperto in passato la carica di presidente, che si stanno facendo portavoci di un’ampia base cittadina ormai stanca della precaria salute della manifestazione.

angouleme

Il contratto con 9eme Art+ sarà rinnovato automaticamente al termine di giugno, sempre che questo non venga per l’appunto reciso con una semplice comunicazione da parte dell’Associazione del Festival de la bande dessinée. L’intento è affidare l’organizzazione e la gestione del festival a soggetti diversi, che sappiano infondere nuova linfa in una manifestazione che sembra votata al declino.

La petizione è attualmente attiva e sottoscrivibile. Ma, in caso di fallimento non è da escludere che gli Indignati possano intentare un’azione legale collettiva contro la decisione dell’Associazione, sebbene le condizioni giuridiche sembrino non poter avvallare un’ipotesi del genere.

Di seguito il testo integrale redatto dagli Indignati a sostegno della petizione:

Gli Indignati del Fumetto d’Angoulême è un movimento informale di cittadini, di soggetti culturali e economici, che desidera proporre attivamente una nuova visione del Festival International de la Bande Dessinée d’Angouleme (FIBD) rispetto all’attuale organizzazione.

Nonostante il Festival si svolga generalmente da 40 anni sempre durante il mese di Gennaio, le decisioni più importanti vengono prese durante il mese di Giugno. La questione è di fondamentale importanza: oggi abbiamo i mezzi per dare, su basi più moderne e costruite in concertazione, una nuova spinta a questo festival ormai in declino.

Ci sono le condizioni favorevoli affinché ci sia una ricostruzione di tal genere senza che si degeneri in scontri violenti, poiché lo prevede la semplice applicazione del contratto.

Entro il 30 Giugno, l’associazione del FIBD ha difatti la possibilità contrattuale, prevista dalla firma del 2007, di recidere l’intero accordo che la vincola al fornitore 9eme Art+ , che da 8 anni è incaricato dell’organizzazione del Festival.

Non vi è alcuna ragione per esitare o tergiversare, ecco perché abbiamo deciso collettivamente di manifestare al pubblico le nostre preoccupazione e le nostre richieste.

Ci teniamo a sottolineare che:

  • la risoluzione del contratto prevede che le prossime due edizioni siano organizzate facendo riferimento all’attuale gestione, in maniera tale di avere il tempo di riflettere per il futuro;
  • la risoluzione del contratto non mette in pericolo il personale che attualmente lavora al Festival;
  • la risoluzione del contratto permette di elaborare un progetto inedito all’interno di un nuovo quadro finanziario, giuridico e legale;
  • la risoluzione del contratto concede i tempi necessari a l’elaborazione di un capitolato d’oneri, debitamente ponderato e redatto in concerto con le istituzioni, i soggetti territoriali e i professionisti del settore;
  • questi documenti serviranno come base per una gara d’apparto per l’organizzazione futura trasparente e aperta ai professionisti.

Abbiamo deciso di adottore il nome di Indignati del fumetto di Angoulême per mostrare il nostro attuale stato d’animo raccogliendo il maggior numero di persone intorno ad un progetto ambizioso.

È nostra volontà che:

  • i creatori ritorninno ad essere l’anima essenziale di questa manifestazione;
  • gli editori siano accolti seriamente e serenamente;
  • i partecipanti al festival siano visti non solo come coloro che portano guadagni;
  • gli autori del mondo intero ritrovino il “loro” Festival, qualunque sia la loro importanza;
  • il festival abbia una reale ambizione editoriale;
  • Angouleme si riappropi del Festival e viceversa;
  • il Festival abbia una reale vocazione internazionale, sia gestito nella trasparenza necessaria tanto ai cittadini che ai contribuenti, che riscopra tutta la sua modernità, affermando la capacità di rinnovarsi e la sua creatività, così da far rima con calore e fantasia.

Siamo gli Indignati del fumetto di Angoulême, vogliamo contribuire ad ideare e sviluppare – e in nessun capo ad accaparrarci – questo grande avvenimento per la nostra cultura e la nostra economia.

Per tutte queste ragioni è necessario, ora, recidere il contratto attuale.

Gli indignati de fumetto di Angoulême si appellano a tutti quelli di buona volontà che condividono le nostre stesse ambizioni.

Lasciate perdere coloro che sono rassegnati e unitevi a noi.

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