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Poesia senza fine, il nuovo film di Alejandro Jodorowsky, via crowdfunding

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Alejandro Jodorowsky, scrittore, fumettista e regista di classici come El Topo e La Montagna Sacra, ha deciso di raccoglie fondi via crowdfunding per finanziare il suo prossimo film intitolato Poesia Senza Fine.

La pellicola sarà l’ideale seconda parte de La danza della realtà e si baserà sulla seconda metà dell’omonimo libro autobiografico, che racconta la giovinezza dell’autore nella animata Santiago del Cile. Anni decisivi per Jodorowsky, un periodo  in cui si definirà il principio che governerà la sua intera vita: la Poesia.

alejandro jodorowsky

Dice Alejandro Jodorowsky:

«La necessità di esprimersi è più importante del tipo di film che si vuole fare. Io faccio film quando ho qualcosa che devo esprimere. Non penso a investitori, industria o commercializzazione. Ho solo bisogno di esprimermi.»

La cifra da raggiungere su Kickstarter è di 350mila dollari. Al 27 giorni dalla chiusura, il crowdfunding è stato finanziato per 216.537 dollari. Il film verrà girato a Santiago del Cile per otto settimane a partire dall’Agosto 2015. La post-produzione, editing, colonna sonora, effetti speciali etc. verranno effettuati a Parigi e a Tokyo, prevedendo il completamento dell’opera per Febbraio 2016. Il budget totale sarà orientativamente di 3 milioni di dollari.

Di seguito il video di presentazione della campagna di crowdfunding e la traduzione del discorso di Jodorowsky.

«Ho cercato di non preparare niente.
Non volevo preparare prima quello che vi avrei detto.
Perché? Perché io sto cercando la mia verità interiore e voglio essere consapevole di quello che sto per dire.
Tra due giorni compierò 86 anni… sono tanti.
Perché, a 86 anni, combatto ancora per fare un film? Perché?
Nulla ha poi tanta importanza per me.
Fare un film è davvero così importante per una persona che può morire da un giorno all’altro?
Perché quando hai 86 anni ti svegli ogni mattina e dici: “Sono ancora vivo”.
Sei felice di essere vivo, ma magari sei alla fine di qualcosa.
Perché un film? Cos’è un film?
Bueno. Alcuni film sono solo divertimento e spettacolo. È necessario, perché nel mondo siamo tutti nervosi per tutto quello che succede, no?
Dicono persino che stiamo distruggendo il pianeta. Così abbiamo bisogno di andare a vedere un film per dimenticarci di chi siamo.
Forse è necessario, ma per me un film non è una cosa del genere.
Per me un film serve a ricordarci chi siamo, non a dimenticarcene.
Ma cosa significa ricordarci chi siamo? Cosa possiamo ricordare?
Per me, i film sono davvero una forma d’arte.
E cos’è l’arte? È la ricerca della tua bellezza interiore.
Questa è l’arte.
Non voglio fare un film per far soldi.
Se i soldi arrivano, aprirò il portafoglio per fare un altro film.
Ma questo non è il fine ultimo. Non ho come fine l’essere ammirato dagli altri. Non ho come fine il voler inventare cose che non avete mai vissuto.

Per parlare di qualcosa bisogna conoscere quello di cui si sta parlando.
Deve essere una tua esperienza personale, quello che mostri sullo schermo.
Cosa mostrerò nel film?
Cosa ci stanno mostrando gli esseri umani, l’arte, i musei e i film adesso?
Siamo davvero quegli antieroi?
Siamo persone senza dignità? Siamo schiavi? Siamo bugiardi? Ladri? Cosa siamo, ora?
Non voglio mostrarvi quel genere di persone.
Non saprei come fare un film dove tutti combattono tra di loro, per i soldi… per rubare soldi.
Perché?!
Non voglio nemmeno parlarvi di “amore”; questo “amore” che non è reale, che è solo una favola. L’amore è qualcosa di grande, incredibile, “sublime”… non so come si dice “sublime” in inglese…
La cosa più bella.
Marpa era un santo in Tibet che ha detto: “La vita, tutto, è un’illusione”.
Un giorno suo figlio morì, il suo giovane figlio morì e lui si mise a piangere, piangere e piangere…
e un discepolo chiese a Marpa: “Perché piangi? Non è tuo figlio un’illusione?”
“Sì, mio figlio è un’illusione, ma è l’illusione più bella.”
I film sono un’illusione, ma devono essere l’illusione più bella.
So cosa vuol dire gridare perché uno dei tuoi figli è morto.
È terribile. È terribile.
In quei momenti ti chiedi: “Perché sto facendo dell’arte, dei film? Perché?!”
e poi ti dici…
Sto facendo film e arte per poter guarire la mia anima.
Devo aprirmi! Aprire! Aprire me stesso per poter trovare me stesso.
Per poter ricordare cos’è un essere umano. La bellezza dell’essere umano.
La vostra bellezza. Ho bisogno di mostrarvi quanto bello sia l’essere umano. Adesso.

In Cile, negli anni ’40, io avevo 24 anni… è stato un momento fantastico.
Su tutto il pianeta c’era la guerra e in Cile: niente guerra!
Perché eravamo lontani e separati dal mondo: niente televisione, montagne, oceano, pace!
Era così pacifico.
Era bello.
E poi accadde il miracolo: la Poesia arrivò nel paese.
Grandi poeti cominciarono a scrivere poesie meravigliose.
Due di loro hanno vinto il Premio Nobel:
Pablo Neruda e Gabriela Mistral – nostro padre e nostra madre.

Da quel momento tutto fu Poesia.
Noi stavamo vivendo la nostra adolescenza in tale situazione: Poesia ovunque.
E così abbiamo cominciato a cercare cosa fosse “l’atto poetico”.
Come si potesse vivere con bellezza.
Come poter vivere nella mente: liberi! Nel cuore: in unione con il mondo. Nel sesso: in piena creatività.

Come è possibile creare un azione poetica in modo da poter trovare la bellezza della Vita.
Era lì! A quel tempo, la Poesia era lì.
L’essere umano era lì. Avevamo amore, artisti e potemmo scoprire ogni forma d’arte.

E tutto d’un tratto è sparito tutto.
Quando avevo 24 anni ho lasciato quel paradiso e sono venuto in Europa, il mondo delle illusioni e delle disillusioni, anche se non lo sapete.

Ora però voglio mostrarvi cos’era quel paradiso spirituale: una persona giovane in cerca della bellezza della Poesia.
Questo è tutto ciò che voglio.
Vorrei esprimere… come dirlo in inglese?
Come sono in debito con il passato… perché ho potuto sapere come si può vivere nella Poesia.
Ne ero a conoscenza.
E voglio mostrare al mondo che è possibile.
È possibile ricordare chi siamo. È possibile aprire le nostre menti. È possibile aprire i nostri cuori. È possibile aprire la nostra creatività.
Vivere con meno, ma vivere bene.
Bene. Questo è quello che voglio: Poesia Senza Fine. Poesia Infinita. Questo è quello che farò.»

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