A vent’anni di distanza da New York: Du ventre de la bête, e a ormai 25 dal loro secondo (e ultimo) graphic novel Bocca del Diavolo, François Boucq e Jérôme Charyn sono tornati a collaborare su un nuovo progetto, pubblicato in questi giorni in Francia da Editions du Lombard, dopo essere apparso a puntate la scorsa estate, sulle pagine del quotidiano Libération.
Tra le coppie artistiche più rappresentative del panorama francese negli anni ’80 e ’90, con La femme du magicien (La moglie del mago) e Bouche du Diable (Bocca del Diavolo) il romanziere americano e il disegnatore francese hanno segnato gli anni più floridi di (À suivre), contribuendo – accanto ad autori come Jacques Tardi, Muñoz e Sampayo, Peeters e Schuiten (ma anche gli italiani Pratt e Altan) – all’affermazione della storica rivista, tra i principali veicoli di quella maturazione nella narrazione fumettistica che, negli anni novanta, ha messo le basi per il boom del graphic novel.
Il loro nuovo fumetto si intitola Little Tulip, e le vicende si svolgono tra l’Unione Sovietica e la New York degli anni Settanta. Il protagonista è Pavel, imprigionato all’età di 7 anni, insieme ai genitori, in un gulag sovietico. Separato da loro, perderà ogni innocenza e imparerà a cavarsela. A salvarlo sarà il suo talento naturale: quello per il disegno, che lo porterà a diventare “Little Tulip”, il tatuatore ufficiale di una gang. Grazie alla protezione della gang riuscirà a scoprire la verità sul destino dei suoi genitori, e si troverà infine nelle condizioni di compiere la propria – tragica – vendetta nella New York del 1970.
«Lo stile di François e le mie parole concordano come dei gemelli», ha detto Charyn in un’intervista proprio a Libération, in cui Boucq ha invece sottolineato il sottile rapporto fra disegno e prigonia: «Il disegno è molto importante in una prigione. Abbiamo immagini dei campi nazisti da parte degli americani che li hanno liberati. Ma non abbiamo immagini dai gulag. Disegnare in un campo, poteva essere al contempo un mezo per salvarsi e per testimoniare.» In un’altra intervista, al magazine online ActuaBD, Boucq ha poi voluto ricordare una delle fonti che hanno maggiormente contribuito alla creazione di Little Tulip, ovvero i disegni di Danzig Baldaev, un disegnatore che visse direttamente la condizione dei gulag, in qualità di secondino.
L’eccezionalità di questo ritorno, sorta di reunion fra due autori rimasti tanto a lungo distanti da progetti comuni, sta perciò facendo notizia nella stampa fumettistica francese, dove ha conquistato la prima pagina di ben tre fra le più diffuse riviste di fumetto. Casemate, dBD e il free press Zoo, magazine di pré-publication e informazione sulla bande dessinée, hanno infatti dedicato le proprie copertine a questo volume, uscito il 7 novembre scorso nelle librerie.
Come ha sottolineato in particolare Zoo, l’uscita di Little Tulip rientra nei piani di un più ampio anniversario editoriale: quello di “Signé”, la collana ‘d’autore’ di Editions du Lombard, nata sul modello della più celebre “Aire Libre” di Dargaud, e che conta oggi in catalogo autori come Cosey, Hermann, Yann, Juillard, Andreas e molti altri. Qui sotto, la prima tavola del libro.