Come stanno andando le cose nel mondo del fumetto, in questi tempi di limitazioni legate all’epidemia di coronavirus? Se pensiamo alle fiere e ai festival, non benissimo: quasi tutti i grandi eventi programmati tra marzo e aprile hanno posticipato di uno, due o persino sei mesi le edizioni previste (Cartoomics, Torino Comics, Romics, Be Comics!, Bologna Children’s Book Fair). Se pensiamo poi alle librerie specializzate, le notizie che iniziano ad arrivare dipingono uno scenario particolarmente difficile soprattutto nelle zone d’Italia più colpite: le cosiddette “zone rosse” e le località circostanti.
Nei giorni scorsi ci ha colpito la testimonianza di Elisa Anisetti, titolare della libreria “Fumetteria di Chu” a Crema che, sul sito dell’Associazione Librerie del Fumetto, ha raccontato cosa sta succedendo nel suo negozio in questi giorni. Il titolo dell’intervento dice già molto: La crisi causata dal coronavirus.
In redazione a Fumettologica ci siamo domandati quale fosse quindi la situazione nelle altre città vicine alla “zona rossa” del lodigiano – quella di Codogno, per capirci – e abbiamo pensato di raccogliere ulteriori testimonianze, dando voce alle fumetterie di Crema, Cremona, Lodi e Piacenza. Abbiamo verificato insieme a diversi operatori (editori, distributori, biblioteche) quali fossero le fumetterie di quell’area, e abbiamo contattato i librai ponendo loro qualche domanda per fotografare meglio la situazione.
Le risposte ovviamente non sono tutte uguali. Ogni fumetteria sta vivendo la crisi in modo diverso, anche all’interno della stessa località. Sembrano contare molto sul bilancio le specializzazioni merceologiche e la diversificazione: chi ha diversificato maggiormente l’offerta o è più abituato a gestire ordini online e spedizioni sembra subire meno il calo generalizzato della clientela.
Come mondo del fumetto non possiamo però non interrogarci su cosa fare, ovvero quali soluzioni adottare per sostenere queste realtà e tutte le altre che – inevitabilmente, purtroppo – nelle prossime settimane potrebbero trovarsi a vivere situazioni analoghe.
La vostra attività è stata colpita? E quanto?
Elisa Anisetti, La Fumetteria di Chu (Crema): Siamo stati parecchio colpiti, trovandoci in una delle città con maggiori casi e morti. Nella scorsa settimana la città era deserta, abbiamo avuto al massimo 3/4 persone al giorno in negozio. Da sabato sembra girare un po’ più di gente. Purtroppo, abbiamo ricevuto oggi la prima spedizione con le uscite ed arretrati da più di una settimana. Anche i corrieri erano fermi, il ragazzo che consegna da noi ci ha detto che la metà di loro è bloccata in “zona rossa”, e l’altra metà si è rifiutata di presentarsi per paura. Quindi, anche i pochi clienti che abbiamo visto se ne sono andati a mani vuote, non avendo ricevuto la merce.
Numericamente parlando, la scorsa settimana abbiamo incassato circa la metà rispetto alla precedente. Non so quanto sia dovuto alla paura ad uscire e quanto alla mancanza della merce, o magari anche semplicemente ad una settimana più bassa di suo. Potremo saperlo solo col passare del tempo, temo.
Marco Fumi, La Soffitta (Piacenza): Per adesso la nostra attività è stata colpita abbastanza, in termini di minore frequentazione. Ad essere diminuiti sono stati i passaggi degli occasionali e dei clienti minori, con un maggior calo nella giornata di sabato, che di norma dovrebbe essere quella con maggiore afflusso di clientela. In termini percentuali possiamo attestare circa un 30/40% in meno di incasso medio settimanale.
Anna Lorenzini, Loan srl – La Fumetteria di Cremona: Al momento non abbiamo avuto un impatto importante sulle vendite, e speriamo siano per la maggior parte solo vendite posticipate. A Cremona (“zona gialla”), pur essendo a pochi km dalla “zona rossa”, non ci sono mai stati particolari restrizioni al commercio di vicinato. Gli abitanti possono uscire di casa. Hanno più restrizioni i locali pubblici, bar e ristoranti, o con particolare affollamento, come i centri commerciali.
Paolo Fabbrizio, Fumetteria Unicorn (Piacenza): In termini economici siamo intorno al 50% di vendite rispetto al periodo. Abbiamo ridotto gli ordini ed in questo modo aspettiamo che passi la bufera, ma temo ci vorranno mesi.
Il Comics (Cremona): Il nostro negozio, come la maggior parte delle attività qui a Cremona, è stato duramente colpito da questa situazione, dato che non siamo solo una fumetteria ma anche un luogo di ritrovo con circa 50 posti a sedere. Siamo praticamente una ludoteca dove ogni giorno molti ragazzi passavano a leggere, giocare o semplicemente discutere delle proprie passioni, molti studenti ma anche tantissimi over 25 che non hanno mai abbandonato le loro passioni una volta cresciuti.
Gessica Nattero, Cosmic Shop (Lodi): Sicuramente stiamo vivendo una situazione mai capitata in 20 anni di apertura, quindi con risvolti e conseguenze del tutto nuove e imprevedibili, oltretutto amplificate dalla vicinanza, appunto, alla famosa “zona rossa”.
A livello di vendite devo fare un distinguo: per quanto riguarda i fumetti, paradossalmente, al momento (incrociamo le dita) non sto accusando un calo nelle vendite, anzi, e questo me lo sono spiegato col fatto che le persone hanno più tempo a disposizione per leggere, essendo le altre “distrazioni” precluse (cinema, centri commerciali, musei…); dal lato giochi (magic, Yu-Gi-Oh, D&D…) un disastro, in quanto non possiamo organizzare eventi, tornei…
La chiusura delle scuole sta influendo sulla vostra clientela?
La Fumetteria di Chu: I ragazzi sono i primi ad essere spariti, indubbiamente. Anche perché vengono costretti a casa dai genitori spaventati. Ne ho visti pochi, per lo più usciti di nascosto. Gli adulti girano di più, o quantomeno vengono meno, ma fanno compere più grosse tutte assieme, quindi alla fine il loro bilancio è simile rispetto a tante visite con acquisti minori.
La Soffitta: La chiusura delle scuole influisce in termini di minore circolazione di studenti, ovviamente, che mediamente risultano non circolare per strada. Non se ne vedono circolare, quasi. Se escono è solo per passare qualche ora all’aperto, tipo parco o giardini pubblici. Ma considero questa mancanza, appunto come detto sopra di clientela occasionale.
La Fumetteria di Cremona: Con la chiusura delle scuole ci frequentano meno ragazzi del solito, ma loro recupereranno i fumetti alla riapertura.
Unicorn: Si, ovviamente influisce perché abbiamo il negozio in Centro Storico ed era consuetudine per i ragazzi venire a trovarci durante le pause pranzo o prima di tornare a casa; ora comprano su Amazon o tramite i canali delle varie Case Editrici visto che non possono uscire, e questo sistema, se preso di abitudine, ci penalizzerà fortemente anche in futuro.
Cosmic Shop: La chiusura delle scuole ha inciso relativamente, in quanto gli studenti, essendo a casa, passano ugualmente a prendere il loro fumetto. Clienti che vengono da Crema al momento non pervenuti, Lodi comunque fa paura, anche se non è “zona rossa”.
Avete pensato ad agevolazioni per i clienti che provengono dalle zone rosse o per chi non si può spostare di casa? Possibilità di ordini che di solito non fate, agevolazioni sulle caselle…
La Fumetteria di Chu: Un paio di ragazzi mi hanno telefonato per chiedere di spedire loro il materiale in “zona rossa”. Ho espresso qualche dubbio sulle possibilità della consegna… in ogni caso, il materiale rimane da parte in caso di impossibilità al ritiro, basta che ci avvisino. Vale normalmente, vale ovviamente ancora di più adesso. Anche se normalmente ho una mensola per il materiale prenotato, ora ne ho due e sicuramente andrà ad aumentare. Sono spese per noi, che chissà quando avranno un rientro. Ma è il minore dei problemi, al momento.
La Soffitta: Per adesso, chi abita in “zona rossa” e non può raggiungere il negozio, ci ha solo comunicato la sua impossibilità a passare. Ovviamente comprendiamo la cosa. Ma essendo clientela gestita con caselle e materiale prenotato, noi stiamo tenendo da parte le varie uscite, nella speranza che questa ordinanza rientri nel breve. Se così non sarà, prenderemo accordi con i singoli clienti.
Unicorn: Agevolazioni non hanno senso, perchè il problema è che dalle zone rosse non possono uscire, quindi si tratta solo di aspettare che passi tutto. Spedire il materiale è una spesa insostenibile per un negozio, per andare a casa di ciascuno a portare i fumetti si devono concordare orari, costi… senza contare che devi girare tutto il giorno per parcheggi, costi di benza o altro…
Agevolazioni sulle caselle non hanno senso, perché il problema non è il costo del fumetto, ma il fatto di poter accedere alla mia attività; chi ha la casella ha già una sua scontistica, quindi sa che tutto gli viene tenuto per quando potrà passare nuovamente. Con così tanto tempo da passare in negozio senza clienti possiamo avere l’opportunità di mettere in vendita prodotti online, sistemare il magazzino… il lavoro non manca comunque.
Il Comics: Per i clienti abituali abbiamo già un servizio di casella in cui conserviamo i loro titoli in “abbonamento” finché non sono in grado di ritirarli. Solitamente chiediamo di non lasciare tale materiale in giacenza per più di 1-2 mesi, perciò se l’emergenza non si protrae non sarà un problema. Qualcuno ha comunque telefonato chiedendo di conservare il materiale fino a quando non sarà un pò più sicuro uscire di casa.
Cosmic Shop: Non stiamo attuando al momento strategie particolari rivolte al cliente, sempre sperando che la situazione non degeneri fino ad arrivare alla quarantena, allora sì che sono problemi.
Cosa ritenete che possa esservi utile, da parte dei vari operatori del mondo editoriale del fumetto (distributori, editori, autori, informazione)?
La Fumetteria di Chu: Il problema principale, al momento, è che la gente ha paura e non esce. Se poi sia giustificata o meno, quello non spetta a me ovviamente.
Come distributori ed editori, abbiamo apprezzato molto il gesto di J-Pop [prima casa editrice ad aver garantito il diritto di reso su tutti i titoli usciti in questo periodo, Ndr]. Sarebbe apprezzabile che anche altri seguissero.
La Soffitta: Non so cosa possano fare i vari operatori. Non mi sento di avanzare proposte. Penso sia difficile trovare formule o soluzioni che possano travalicare la problematica. Certo, ho sentito di un paio di editori che si offrono di recepire il reso totale del materiale uscito in questo periodo, dalla seconda metà di febbraio in poi… ma non so molto, ho letto della segnalazione e devo informarmi meglio. Certo potrebbe essere utile, ma questa modalità doveva già essere attuata da tempo come norma da parte degli editori specializzati. La fumetteria è diversa da una libreria, va bene, ma il sistema editoriale delle due realtà è sempre più simile, quindi sarebbe utile potersi gestire similmente a una libreria di varia.
Unicorn: Star Comics e J-Pop si sono resi disponibili a concedere il reso al 100% su tutti i fumetti usciti dal 26 febbraio in poi, quindi direi che Star Comics e J-POP sono un passo avanti a tutte le altre Case Editrici.
Il Comics: Sicuramente di avere un po’ di pazienza con i pagamenti e di evitare di rilasciare materiale in tiratura limitata che potrebbe portare i collezionisti ad abbandonare la prudenza.
Cosmic Shop: Dalla filiera (editori, distributori….) non mi aspetto particolari iniziative, anche perché avranno i loro problemi, soprattutto i corrieri che tra paura e dipendenti in malattia non riescono a far fronte alla mole di merce da smistare.
Come vedete il vostro futuro, dopo quasi 10 giorni di emergenza? Pensate che la situazione possa diventare insostenibile da un punto di vista economico se proseguirà l’epidemia?
La Fumetteria di Chu: Per me è difficile valutare quanto sia dovuto alla situazione e quanto alla mancanza di materiale (comunque a sua volta dovuta alla prima). Questa settimana sembra comunque che la città abbia ripreso un po’ di vita, che giri qualche macchina e non più solo ambulanze, e qualche persona in più l’ho vista già in questi due giorni. Sicuramente, se le cose dovessero continuare così, non reggeremmo molto, è impensabile. Possiamo sicuramente tamponare per un po’, e vedere come proseguiranno le cose.
La fumetteria di Cremona: I nostri disagi limitati derivano da una nostra impostazione di vendita che si è consolidata negli ultimi anni. A parte il discorso classico delle caselle per i clienti abituali, che ci verranno a trovare ad emergenza finita (anche se molti passano comunque in negozio normalmente), abbiamo un’alta percentuale di vendita online creata nel tempo. Finché funzionano le poste e i corrieri possiamo tamponare l’emergenza.
Il Comics: Se questa situazione si protraesse ancora a lungo il futuro di questa attività potrebbe essere a rischio…
Unicorn: Si tiene duro e si compra di meno, si tratta solo di aspettare che tutto passi, probabilmente 1 o 2 mesi e torna tutto alla normalità. Siamo fiduciosi di questo.
Cosmic Shop: Il fattore più difficile da gestire comunque è la paura del virus, nel senso che noi negozianti abbiamo tutto il giorno contatti con persone in un ambiente ristretto (il nostro negozio è 60 mq), e quindi un’esposizione al contagio abbastanza elevato (noi mettiamo le mascherine, disinfettiamo il bancone, però…). La paura non è tanto per me e mio marito (oddio, sempre meglio non ammalarsi), ma per i nostri genitori anziani, i quali non ci vedono da un bel po’ proprio per ridurre al massimo i rischi di contagio.
Naturalmente spero che il tutto si risolva il più in fretta possibile, perché comunque lavorare in queste condizioni è proprio stressante.
La Soffitta: La situazione è già insostenibile, nel senso che si viaggia comunque sul filo del rasoio. Questo è un tipo di lavoro che si fa per passione, non certo per grassi guadagni. Se viene meno quel minimo che garantisce una sopravvivenza, potrebbe durare poco la resistenza, con problematica simile sul medio/lungo periodo.
Spero davvero che nella peggiore delle ipotesi, su un totale di 5 settimane (di cui quasi 2 già passate) di restrizioni, poi si possa tornare ad una vita “normale”… se 5 settimane non bastano, o se ancora peggio anche Piacenza dovesse essere inclusa in “zona rossa”… potrei cambiare abitudini quotidiane, e lavoro…
Queste le voci dalla linea del fronte del Coronavirus. Quasi tutti i negozianti hanno concluso le telefonate dicendo che vivono alla giornata – come molti di noi, ovviamente -, che non hanno un’idea chiarissima di come andranno le cose e che la situazione potrebbe precipitare da un momento all’altro. Iniziative come quelle messe in campo da Star Comics e J-Pop, che hanno concesso in via straordinaria il reso su tutti i titoli usciti da quando è scoppiata l’emergenza, potrebbero dare un po’ di sollievo in una situazione così complicata, e non possiamo che sperare che altri editori seguano il loro esempio, magari predisponendo altre iniziative per venire incontro ai negozi.
Da parte nostra ci impegniamo a tornare sull’argomento nelle prossime settimane per fotografare, con queste fumetterie e con altre che dovessero trovarsi in situazioni simili, l’evoluzione della situazione.
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