Parliamo un attimo di 2001 Odissea nello spazio, il film di Stanley Kubrick che fa parte della storia del cinema e viene definito un “capolavoro” e “una pietra miliare” della settima arte e non solo della fantascienza in movimento.
Il film torna nelle sale il 19 e 20 giungo – qui i cinema dove vederlo – in un formato straordinario (rimasterizzato in 4k), imperdibile per gli appassionati, e forse vale la pena chiedersi perché valga la pena andare al cinema a vederlo, quando ormai si potrebbe trovare ovunque, da Internet all’edicola dietro casa (in formato DVD).
A suo tempo 2001 Odissea nello spazio non è stato universalmente lodato. Il film è uscito nel 1968, Stanley Kubrick era un regista difficile e 2001 venne etichettato come “ipnotico e noioso”, dove l’ipnotico poteva avere anche una connotazione positiva. Una festa per gli occhi, insomma, con quei sontuosi effetti spaziali, le atmosfere rarefatte, la musica classica, l’occhio dell’intelligenza artificiale che ti guarda cattivo, il mistero che pervade la narrazione piuttosto dispersa ed ellittica. È un film lento che fa pensare, perché altrimenti non si capisce praticamente niente. Un mistero sublime, a meno di non spremersi un po’ le meningi.
Sappiamo che di 2001 esistono due versioni: quella per il cinema e quella sotto forma di romanzo, scritta in parallelo allo sviluppo del soggetto e del film da Arthur C. Clarke, che è un autore di fantascienza di quelli tosti. Ma, come raccontavo un po’ di tempo fa qui su Fumettologica, in realtà ce n’è anche una terza, forse più esplicita e a suo modo onesta, in formato fumetto, portata avanti da Jack Kirby. Anch’essa praticamente in parallelo alle altre due, si basa sui materiali in parte non abbastanza aggiornati usati per fare il film: Kirby non era poi così tanto nel loop con gli altri due autori ma, soprattutto, ha finito molto velocemente la sua sceneggiatura del fumetto rispetto ai tempi kubrikiani di trattamento, sviluppo e realizzazione del film.
La prima versione del film portata in sala per l’uscita delle anteprime in America durava 169 minuti, sarebbe poi stata rimaneggiata e portata a 149 per rendere lo spettacolo più palatabile. Oggi su Rotten Tomatoes il film ha il 92% di pareri positivi, cioè con solo un 8% di critici a cui non è piaciuto. E, ricollegandosi alle critiche degli anni Settanta, i motivi sono: cattiva recitazione, ambienti claustrofobici, storia mal scritta e mal diretta, effetti speciali discutibili (gli scimmioni che saltellano qua e là con gli ossi in mano in effetti non si possono guardare).
Già nel 1976, in una intervista al New York Times Kubrick si dichiarava offeso (per Barry Lyndon, ma è la stessa idea). Niente difesa, piuttosto un attacco deciso, come tradizione del mercuriale regista:
«Le recensioni che mettono in mostra buona parte della critica purtroppo sono solo quelle che spaccano e triturano: sono quelle più facili e divertenti da scrivere e completamente inutili. Vedere un film una volta e poi scriverne la recensione è una assurdità. Non c’è sostanza in un critico che cerca solo di pavoneggiarsi e far vedere quanto sia divertente, arguto, simpatico, capace di fare battute superspocchiose su qualcosa che odia profondamente».
Cosa rimane oggi di 2001 Odissea nello spazio? Un film epico, con tempi non moderni ma classici, con un sonoro spettacolare, con temi essenziali ma importanti (intelligenza artificiale, evoluzione, alieni), con degli effetti hypster che vanno visti (è con questo film che è nata quasi tutta la teoria di artigiani esperti di effetti speciali che hanno dominato il cinema americano e britannico a partire dagli anni Settanta: Guerre Stellari, Star Trek, Blade Runner, Alien, ma anche Spazio 1999 e altri) e con il consueto effetto-morte sui marchi più famosi, come ad esempio l’aereo spaziale della Pan Am, compagnia un tempo importantissima ma poi andata in bancarotta e chiusa da tempo.
C’è un solo, vero motivo per andare al cinema a vedere questo film, comunque. Ed è andare al cinema a vederlo. Nel senso che, per quanto possa essere figo il vostro home theater, vedere 2001 Odissea nello spazio in un Imax è una esperienza ipnotica. E anche un po’ noiosa. Ma, come diceva Freud, nei nostri ricordi le esperienze più faticose diventano le migliori e più importanti.