Nella cornice del festival internazionale dell’animazione Cartoons on the Bay, la cui ventiduesima edizione si terrà a Torino dal 12 al 14 aprile, si terrà una mostra dedicata al ricordo della promulgazione nel 1938 delle leggi razziali fasciste. Una delle pagine più buie della storia italiana portatrice di segregazione, emarginazione, deportazioni e morte per gli ebrei italiani. L’obiettivo del progetto è la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e, in primo piano, dei più giovani che vivono un contesto contemporaneo multiculturale.
L’esposizione, intitolata “1938 – 2018. Ottantanni dalle leggi razziali in Italia”, è realizzata in collaborazione con il festival di fumetto ARF! di Roma e presenterà opere originali e inedite di oltre 150 tra i più noti autori dell’animazione e del fumetto italiani. L’inaugurazione è prevista il 12 aprile 2018 durante la prima giornata di lavori del Festival Cartoons on the Bay, presso il Museo del carcere Le Nuove di Torino.
«Quando, quasi cinque anni fa, è nato l’ARF! Festival, il nostro obiettivo era tanto semplice quanto ambizioso: portare il Fumetto e i suoi autori al centro dell’attenzione, anche e soprattutto in quegli ambiti che sembravano preclusi a questo medium straordinario», ha dichiarato Mauro Uzzeo, organizzatore di ARF! e della mostra. «Musei, metropolitane, catene librarie, la stampa nazionale e le reti televisive, hanno risposto con entusiasmo al nostro richiamo e quando Roberto Genovesi ci ha chiesto di collaborare con lui per contagiare di fumetto Cartoons on the bay, il prestigioso festival di cui è direttore artistico, abbiamo capito che c’erano le possibilità per fare davvero qualcosa d’importante. Qualcosa per cui non bastasse una sola voce, e nemmeno due, per quanto dotate di grossi megafoni. Per quello che avevamo in mente serviva che un’intera scena si unisse e si riconoscesse nella volontà di gridare forte la propria distanza contro quelle che sono state le pagine più buie della nostra storia. Così è stato. Per la prima volta, quindi, oltre centosessanta autori di fumetto, dagli stili e dai percorsi più diversi, ma dalla riconosciuta professionalità, si sono uniti in una collettiva artistica senza precedenti, che non solo racconta e condanna le scellerate scelte di 80 anni fa, ma ci ricorda che ancora oggi non bisogna mai abbassare la guardia nei confronti di quei fascismi che tendono a trovare terreno fertile nelle menti di chi dimentica.»
«La peculiarità demoniaca del nazismo e del fascismo, sua ruota di scorta, fu quella di giustificare uno sterminio non per la conquista di risorse economiche o di spazio vitale ma per la necessità di liberarsi della presunta, inopportuna presenza di esseri umani inferiori», ha continuato Roberto Genovesi, il direttore artistico di Cartoons on the bay. «La persecuzione del popolo ebraico, avviata dai nazisti e copiata dai fascisti italiani fu dunque un gesto non solo violento, criminale ma soprattutto antropologicamente velenoso. Un atto inconcepibile che però in Italia mise le radici in sordina e si nutrì del consenso popolare nella più totale indifferenza senza che nessuno riuscisse a comprendere quali sarebbero state le inevitabili conseguenze: le leggi razziali del 1938. Un atto politico che segnò il punto di non ritorno per le sorti del fascismo, per quelle dell’Italia e, infine ma non per ultimo, per il giudizio morale che la Storia avrebbe dato sul popolo italiano. Ma più passa il tempo e più il ricordo si annebbia, anche per la scomparsa dei pochi testimoni diretti e le nuove generazioni crescono ignare del fardello ereditato dai loro padri. Per questo una mostra sulle leggi razziali, costruita attraverso il contributo dei più importanti autori del fumetto italiano, non è solo un evento culturale di portata storica ma il modo più efficace per parlare ai ragazzi attraverso uno dei linguaggi più immediati ed efficaci della comunicazione di quanto possa essere pesante questo fardello se dimenticato e di quanto il germe dell’antisemitismo sia subdolo nell’insinuarsi nel quotidiano attraverso i concetti di razzismo e intolleranza.»
Di seguito una selezione di immagini dalla mostra: