Il 28 dicembre scorso, Marvel ha lanciato il progetto Create Your Own, una piattaforma che permetterà agli utenti di creare storie a fumetti utilizzando il nutrito cast di personaggi dell’azienda, una serie di sfondi e diversi layout da combinare insieme per realizzare un albo che rechi il proprio nome tra i crediti. L’app non è ancora operativa, ma sul sito ufficiale sono già consultabili le condizioni d’utilizzo e i dettagli giurisprudenziali dell’operazione.
Le storie realizzate saranno di proprietà dell’azienda, la quale le potrà «riprodurre, vendere, tradurre, modificare, adattare, rendere disponibili e sfruttare, in tutto o in parte, in qualsiasi lingua, tramite qualsiasi mezzo, metodo, processo o formato conosciuto o ancora da scoprire», senza limiti di tempo e senza dover avvisare il creatore.
La lista di divieti include contenuti che potrebbero spaventare il pubblico più piccolo o i loro genitori, la rappresentazione di droghe, farmaci, contraccettivi, immagini oscene e sensazionalistiche (definizione vaga che viene spiegata con alcuni esempi: api assassine, alieni, gossip scandali), linguaggi offensivi (inclusi i simboli che solitamente vengono usati al posto delle profanità), rumori relativi a funzioni corporali, armi, politica, stili di vita alternativi, morte, argomenti controversi, tematiche sociali, parchi di divertimento che non siano quelli Disney, studi cinematografici non associati alla Marvel.
Take the “Marvel” out of “Create Your Own”. Playing in that sandbox means they keep their toys and can keep the toys you brought with you. They aren’t your friends. You’re not writing “your own” if they tell you what you can/can’t do & you own nothing. You’re giving them content.
— Evan Dorkin (@evandorkin) 29 dicembre 2017
Le regole, restrittive come e più del Comics Code imperante nella seconda metà del Novecento e che la stessa Marvel abbandonò nel 2001 al fine di realizzare storie libere da paletti creativi, sono diventate una notizia che ha aperto a diverse discussioni sui social network, tra commenti negativi dei fan e tweet critici di alcuni autori di fumetto, come ad esempio Alex De Campi ed Evan Dorkin.
«Legalismo e arte raramente si mischiano bene», ha scritto The Verge. «Gli avvocati saranno sempre sul lato cauto della vita, che in un contesto creativo incoraggia gli artisti a rendere le cose inoffensive, prive di mordente e poco interessanti».
Heyyy so I heard Marvel is letting us make our own comics now and there are some rules about stuff we have to include? Anyway @bisonfisticuffs and I made you a thing, I think we got everything in there pic.twitter.com/nF3qyJwIQl
— Alex de Campi (@alexdecampi) 29 dicembre 2017