Come da tradizione, anche per il 2017 il fondatore di Microsoft Bill Gates ha selezionato i suoi libri preferiti dell’anno, e tra questi figura anche un fumetto: The Best We Could Do di Thi Bui, già inserito tra i migliori graphic novel dell’anno da Amazon Usa, Washington Post e Guardian.
Il libro è un memoir che racconta che cosa voglia dire essere un rifugiato e al tempo stesso un genitore, attraverso le esperienze vissute dalla famiglia dell’autrice, fuggita dal Vietnam nel 1978, diviso tra francesi e americani. Gates sottolinea come «le esperienze che la Bui illustra riescono a essere sia universali che particolari, nelle loro circostanze. Qualsiasi genitore si ritroverà nelle sfide che sua madre e suo padre hanno affrontato nel crescere i loro quattro bambini. Allo stesso tempo, l’esperienza della sua famiglia è differente da quelle di molte altre (tra cui la mia)».
Sulla rappresentazione del Vietman, Gates afferma che «quando cresci negli Stati Uniti, è difficile rifuggire dalla visione della guerra alla Good Morning, Vietnam e capire che è stata orribile per motivi che vanno al di là dell’arruolamento, delle proteste e persino dei soldati morti sul campo di battaglia. È stata una situazione davvero terrificante per le persone che vivevano lì, molte delle quali non combattevano in nessuno schieramento».
«Nonostante affronti una questione così pesante», conclude Gates, «The Best We Could Do è certamente un libro pieno di speranza. Dopo aver scoperto quello che è successo ai suoi genitori, la Bui conclude che i suoi figli non devono sopportare lo stesso fardello. E alla fine comprende una cosa valida per tutti i genitori: quando si tratta di crescere i nostri figli, facciamo sempre del nostro meglio».
Pubblicato negli Stati Uniti da Harry N. Abrams, il libro sarà disponibile anche in Italia per Mondadori Oscar Ink dalla seconda metà di febbraio, con il titolo Del nostro meglio.