Due mondi diversi, due età diverse eppure fin dagli anni Settanta, le due forme espressive, queste due forme estetiche, hanno iniziato a collaborare e a condividere idee e storie.
I primi esperimenti con i videogiochi – un piccolo ping pong virtuale – partirono negli anni Cinquanta ma fu solo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta che trovarono il successo di pubblico ma soprattutto una tecnologia più adeguata a contenere questo tipo di intrattenimento. Dagli anni Novanta in poi i videogiochi sono entrati nelle case di tutti e con l’avvento della tecnologia mobile si sono diffusi ancor di più, arrivando a conquistare una buona parte di fetta del mercato delle app grazie agli smartphone di nuova generazione.
Il successo dei videogiochi non è dovuto solo al cambio di tecnologia e alla facilità con cui ora si può accedere ad un gioco, ma anche al cambio di visione del pubblico: da un semplice passatempo per nerd è diventato qualcosa di pop, qualcosa che piace e vende. Lo zampino lo ha messo il cinema: le trasposizioni di videogiochi come Tomb Raider e Resident Evil hanno reso il mondo ludico qualcosa di appetibile a tutti. Prima del cinema però c’è stato il mondo della carta stampata a favorire la creatività nei videogiochi. Le influenze sono moltissime: a partire dagli storyboard delle saghe videoludiche più famose e per finire con lo scambio vero e proprio di personaggi.
Ora con l’avvento di realtà aumentata e realtà virtuale si potrebbe pensare che questa amicizia tra videogiochi, fumetti e altre forme espressive e artistiche possa andare in declino per essere sostituita da pura tecnologia. In realtà la crossmedialità, ovvero l’utilizzo di più media di comunicazione per un determinato prodotto, è una caratteristica fondamentale delle strategie degli ultimi anni. Basti pensare a saghe come Halo e Assassin’s Creed: non solo hanno riscosso successo nel mondo dei videogiochi, ma sono stati trasformati in libri e fumetti espandendo un mondo già ampio. Lo stesso vale per l’amatissima saga di Star Wars che da semplice film è stata trasformata in giochi, videogiochi, libri e fumetti e la galassia è diventata ancora più ricca di personaggi e avventure. O i supereroi Marvel, classici dei fumetti che sono diventati uno dei franchising più redditizi al momento.
Questa crossmedialità si accentuerà probabilmente ancor di più con l’avvento di nuovi supporti come lo streaming dei videogiochi (Stadia, Apple Arcade ecc.…) e la realtà virtuale: questi sistemi cross-platform daranno la struttura al gioco mentre le altre forme di espressione espanderanno l’universo creato dal gioco. Certo, avremo bisogno di buone connessioni e munirci di strumenti stabilizzatori e di sicurezza come le VPN, per utilizzare tutti questi device, ma il mondo si sta iperconnettendo e il settore ludico ne sta traendo grande vantaggio. Gli appassionati dunque non devono temere: è questa la golden era di giochi e fumetti!
*Questo articolo sponsorizzato è realizzato in collaborazione con TechWarn.