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Addio Giuseppe Lippi, e grazie per tutto il pesce

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È scomparso all’improvviso Giuseppe Lippi, classe 1953, storico curatore della collana Urania (aveva da pochissimo lasciato il ruolo di curatore dopo 18 anni annunciandolo proprio nell’intervista che aveva rilasciato a Fumettologica pochi mesi fa) e colonna portante della fantascienza italiana.

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Giuseppe Lippi era nato a Stella Cilento, in provincia di Salerno. Studi classici, laurea in lettere a Trieste con una tesi sulla letteratura fantastica. E poi l’entrata nel mondo dell’editoria e della fantascienza come curatore, editor, romanziere, traduttore, saggista e animatore di convegni, festival, premi e tanto dibattito e cultura sulla fantascienza mondiale e italiana.

La fantascienza non era l’unico orizzonte della letteratura popolare che Lippi amava: gotico, horror, anche giallo e non solo libri ovviamente, ma anche fumetti e cinema, oltre che serie tv. La casa di Giuseppe Lippi è sempre stata piena di tutta quella letteratura, di quei libri che fanno la gioia dei giovani fuori e anche dei giovani dentro, come Lippi peraltro non amava farsi definire.

Negli anni Settanta iniziò a collaborare alla storica rivista Robot di Vittorio Curtoni (ancora viva, dopo molte vicissitudini e alla quale ancora collaborava) che per un periodo diresse anche. E poi nel 1980 l’arrivo in Mondadori, dove dal 1990 iniziò la sua lunghissima curatela di Urania.

Giuseppe Lippi svolse un ruolo un ruolo unico di propulsione e trasformazione per la storia collana di fantascienza di Mondadori, aprendola a edizioni sempre più ricche e filologicamente corrette dei romanzi internazionali (prevalentemente americani o britannici) e soprattutto promuovendo e facendo del Premio Urania (che era stato creato prima del suo arrivo) il vero fulcro della fantascienza italiana. Il riconoscimento più ambito, il punto di arrivo (o di partenza a seconda dei punti di vista) più importante per gli autori e le autrici del nostro paese.

Parafrasando il titolo di uno dei romanzi della serie della Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams, un altro esponente significativo della fantascienza mondiale prematuramente scomparso nel 2001, Addio Giuseppe, e grazie per tutto il pesce.

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