Il primo gennaio 2019 verrà distribuito nei cinema italiani Aquaman, il nuovo film Warner Bros. ispirato all’omonimo personaggio di DC Comics creato da Mort Weisinger e Paul Norris nel 1941.
Il film, diretto da James Wan, è interpretato da Jason Momoa nel ruolo di Aquaman. Il resto del cast comprende Amber Heard, Willem Dafoe, Patrick Wilson, Dolph Lundgren, Yahya Abdul-Mateen II e Nicole Kidman. È il sesto film del DC Extended Universe, l’universo cinematografico degli eroi di DC Comics.
La vicenda narrata si svolge dopo i fatti narrati in Justice League e racconta di Aquaman che fa ritorno ad Atlantide per prendere il suo posto sul trono. Lì si troverà a dover fare i conti con il fratellastro Ocean Master e Black Manta, che stanno preparando un piano per attaccare la Terra e usurpare il trono di Atlandide.
Il film ha debuttato in Cina il 7 dicembre, dove nel primo weekend ha incassato la notevole cifra di 94 milioni di dollari. Negli Stati Uniti sarà invece distribuito a partire dal 21 dicembre, ma nel frattempo è già stato mostrato alla stampa, che ha pubblicato le prime recensioni.
Al momento, su Rotten Tomatoes – uno dei principali aggregatori di recensioni – il voto medio delle 63 recensioni raccolte è di 76 su 100. Su Metacritic, un sito simile a Rotten Tomatoes, al momento sono state raccolte 27 recensioni, per un voto medio di 53 su 100.
«È un’avventura supereroistica bizzarra e meravigliosa che si sforza – e quasi ci riesce – di diventare il film di supereroi più epico mai realizzato» scrive con toni entusiastici William Bibbiani su The Wrap, e per Emily Yoshida di Vulture è un film «stereotipato, eccessivamente trash e mammone come tutti gli altri del DCEU, ma il suo immaginario visivo è genuinamente entusiasmante e di trasporto oltre che, oserei dire, divertente».
Su USA Today, Brian Truitt sottolinea come Aquaman «ricordi i primi film Marvel, nella narrazione, soprattutto quando prende degli improvvisi cambi di direzione invece di diventare una onesta marmellata supereroistica».
Helen O’Hara, su Empire, si concentra sul cast, affermando che «meriterebbe di meglio che essere gettato in una tempesta di CGI», mentre Todd McCarthy di Hollywood Reporter elogia Momoa, che «porta in giro il suo superbo fisico con naturalezza, e il suo atteggiamento menefreghista da tutto-o-niente rende il lungo carico della narrazione più semplice da sopportare. […] Momoa tiene il centro dello schermo con semplicità e ha una lucentezza che controbilancia molto bene la sua stazza».
Più negativo il parere sull’ambientazione e sul messaggio, come sottolinea Eric Kohn su IndieWire: «In un mondo migliore, Aquaman sarebbe perfetto per veicolare un messaggio ecologista alle masse. Ma tutti i pesci del mare non possono salvare un film che si rifiuta di andare oltre la superficie».
Su Entertainment Weekly, Chris Nashawaty scrive invece che Wan «ha tirato fuori un mondo intrigante, ma lo ha riempito di troppo zucchero filato e stupidi personaggi, compreso un eroe che è non sa se vuole farci ridere o emozionare – e alla fine non fa nessuna delle due cose».
Tra i commenti più negativi – e lapidari – c’è quello di Michael Phillips per il Chicago Tribune: «Guardare questo film è come passare 2 ore e 27 minuti a osservare un acquario gigante pieno di creature marine digitali e attori legati a cavi che fingono di nuotare».