Oggi 21 agosto è morto a Roma il vignettista satirico Vincenzo Gallo, in arte Vincino. Lo ha comunicato il quotidiano Il Foglio, col quale Vincino ha collaborato sin dalla fondazione, ventidue anni fa.
D tempo malato, non ha mai smesso di lavorare ed aveva di recente pubblicato il libro autobiografico Mi chiamavano Togliatti. Era noto per il suo segno sghembo, tremolante e per l’ironia acuta e cinica e dissacrante. Quella nel tweet sottostante è l’ultima vignetta che ha realizzato.
E' morto oggi a Roma Vincino. E' stato al Foglio la nostra speranza, il nostro specchio, la nostra risorsa d’acqua e di alcol e di fumo https://t.co/JoslsTJoBH
— Il Foglio (@ilfoglio_it) August 21, 2018
Vincino era nato a Palermo nel 1946, e si era laureato in architettura nel 1972. Nel 1968, avvicinatosi ai movimenti studenteschi e a quelli operai, aveva militato nel movimento di estrema sinistra Lotta Continua, arrivando poi a collaborare col giornale del movimento.
Nel 1977 partecipò alla fondazione de Il male (la rivista fondata da Pino Zac a cui collaborarono tra gli altri Vauro, Vincenzo Sparagna, Jacopo Fo, Andrea Pazienza, Filippo Scozzàri) dirigendola per quattro anni. Negli anni seguenti collaborò con varie testate, tra cui L’Espresso, L’Unità, Linus, Il Corriere della Sera, Cuore, Il Manifesto. Nel 2011 rifonda insieme a Vauro Senesi Il male.
Sotto il tweet di commiato del collega e amico Vauro e a seguire quello dell’ex Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, primo politico a esprimersi sulla sua scomparsa.
Ciao Vincino amico mio pic.twitter.com/bZZS03ComH
— Vauro (@VauroSenesi) August 21, 2018
Ci mancherà la sua dissacrante ironia, la sua capacità di fare editoriali politici con un disegno appena abbozzato, il suo impegno di uomo libero. Ci mancherai #Vincino
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) August 21, 2018
Qui c’è un breve ritratto che aveva scritto Giuliano Ferrara per il volume Mi chiamavano Togliatti.