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C’è ancora posto per il cinema al San Diego Comic-Con?

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Quest’anno i Marvel Studios non sono presenti al Comic-Con di San Diego, la cui sala H ospita da anni i panel relativi ai film in uscita nei mesi successivi. Non ci sono nemmeno show di richiamo come Game of Trones e Westworld, mentre le major presenti hanno lasciato fuori dal menù i loro pezzi forti (la Fox, ad esempio, che arriva a San Diego senza nulla di relativo ai due film degli X-Men previsti per il 2019). L’anno scorso era stata la Lucasfilm a disertare la convention, nonostante avesse due film da promuovere.

L’inizio della coda per entrare nella sala H (“Hall H”) del San Diego Comic-Con

Che il cinema pop non cerchi più San Diego si va avanti a dirlo ciclicamente dal 2011, dopo che una serie di film promossi con grande dispiego di mezzi al Comic-Con hanno poi fallito al botteghino. Scott Pilgrim, Tron: Legacy, Cowboys & Aliens sono solo alcuni esempi di pellicole pubblicizzate massicciamente a San Diego (con eventi dal vivo, ricostruzioni di set, presenza del cast in fiera) che poi hanno faticato a recuperare gli investimenti. L’anno scorso, a farne le spese è stato il sequel di Blade Runner, che al Comic-Con era presente con diverse iniziative ma quando si è trattato di riscattarne i frutti il raccolto è stato magro.

Quello in sala H è da sempre il momento dei grandi annunci, del debutto in società di un film, magari con la presentazione del cast, di un trailer o di qualche anteprima. Il mondo del fumetto ha più volte lamentato la riduzione degli spazi a loro riservati (non solo fisici: i risultati di YouTube per ‘San Diego Comic-Con’ sono quasi tutti dedicati a film o ai cosplayer), ma i record di pubblico hanno in parte compensato la convivenza forzosa. Sin dai primi anni Duemila, le major di Hollywood e la convention hanno vissuto un matrimonio di cooperazione (il Comic-Con offriva una vetrina di lancio, gli ospiti cinematografici richiamavano pubblico e stampa) che adesso sembra incepparsi.

La convention della città californiana è ancora la più seguita dai media, ma New York Comic-Con le ha sottratto da tempo il primato di visitatori e negli ultimi anni molte case di produzioni hanno preferito investire di più in quest’ultima.

D’altronde, le cifre mostrano che il passaggio a San Diego Comic-Con non è poi così fondamentale per il successo di un film, specie per quelle pellicole già destinate a grandi incassi, e che i costi promozionali non valgono lo sforzo in un momento storico in cui la propria presenza non basta più a richiamare l’attenzione su di sé ma occorrono gesti plateali – come il concerto a sorpresa di Star Wars nel 2015.

Naturale dunque che si cerchino eventi dove si possa essere il nome più grosso sul libretto del programma. Magari addirittura mettendo in piedi una propria convention in cui dettare legge come grandi pesci in piccoli stagni. È il caso, di nuovo, di Star Wars, che affida gran parte delle sue attività promozionali alla Star Wars Celebration, o della D23, fiera targata Disney in cui vengono presentate la maggior parte delle produzioni dell’azienda.

Come ricorda l’Hollywood Reporter, l’esodo potrebbe inavvertitamente favorire gli studios rimasti fedeli a San Diego. È il caso di Sony, che in quest’anno presenta Venom e Spider-Man – Un nuovo universo, e Warner Bros, vero leone dell’edizione che sbarca con incontri e anteprime dedicate ad Aquaman, Shazam!, Wonder Woman: 1984, Godzilla: King of the Monsters, Fantastic Beasts: The Crimes of Grindelwald e Teen Titans Go! to the Movies.

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