James Gunn, il regista di Guardiani della Galassia e Guardiani della Galassia vol. 2, è stato sollevato dalla direzione del terzo film della saga dei Marvel Studios, dopo che giovedì scorso, sui social sono riemersi suoi vecchi tweet scherzosi – risalenti a circa dieci anni fa – su argomenti come lo stupro e la pedofilia.
A rivangare questi messaggi è stato Jack Posobiec, cospirazionista e promotore di diverse fake news con simpatie per l’alt-right e per l’attuale presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
#WalkAway pic.twitter.com/cI8BdWxedu
— Jack Posobiec🇺🇸 (@JackPosobiec) 20 luglio 2018
«Gli atteggiamenti offensivi e le affermazioni scoperte sul feed Twitter di James sono indifendibili e non in linea con i valori dei nostri studios, così abbiano reciso i nostri rapporti lavoraztivi con lui» ha affermato Alan Horn, presidente del consiglio di amministrazione di Walt Disney Studios (proprietaria dei Marvel Studios).
In un primo momento, Gunn si era difeso dalle accuse – intanto rilanciate da politici conservatori – affermando di essersi pentito di quei tweet che questi «non rispecchiano la persona che sono oggi». Dopo il licenziamento, il regista è intervenuto nuovamente con un comunicato ufficiale, dicendo di aver compreso le motivazioni dietro le manovre di Disney.
«Le mie parole di quasi dieci anni fa erano, all’epoca, dei tentativi del tutto fallimentari e spiacevoli di essere provocatorio» sostiene il regista. «Nonostante il tempo passato, comprendo e accetto le decisioni lavorative prese oggi. Persino dopo tutti questi anni, mi prendo la piena responsabilità del modo in cui mi comportavo all’epoca.»
Dopo il sucesso di critica e di pubblico dei primi due film sui Guardiani della Galassia – con oltre 773 milioni di dollari incassati in tutto il mondo dal primo e 863 milioni dal sequel –, Gunn aveva già scritto la sceneggiatura del terzo ed era pronto a iniziare le riprese in autunno.