Durante il festival internazionale dell’animazione di Annecy, che si sta svolgendo in questi giorni nella città francese, Netflix ha annunciato la data d’uscita di Hilda, la serie animata basata sulle avventure dell’omonima protagonista delle storie a fumetti di Luke Pearson.
La prima stagione sarà composta da 12 episodi che saranno resi disponibili in streaming su Netflix a partire dal prossimo 21 settembre. I libri di Hilda, pubblicati in Gran Bretagna da Nobrow, sono tradotti in Italia da Bao Publishing e sono in tutto cinque.
Luke Pearson, classe 1987, è tra i giovani fumettisti che più si stanno distinguendo nella scena anglofona degli anni Duemila. Il ciclo di Hilda è un fantasy ambientato in Norvegia, pensato per i lettori di ogni età. Le atmosfere sono costantemente candide e spensierate e il livello di cuteness sempre molto alto.
In un’intervista, l’autore ci raccontava così la nascita e le influenze delle sue storie:
Ci sono ovviamente un sacco di idee fortemente derivanti dal folklore scandinavo. Ma, nello specifico, i racconti popolari realistici di gente normale e le cose che incontrano nel mondo reale, in contrasto con le epiche saghe nordiche. Mi piaceva l’idea di raccontare le mie storie su queste creature e mettere in risalto le cose che trovo emozionanti e misteriose riguardo a queste ambientazioni. Una direzione leggermente diversa – che talvolta mi chiedo se fosse stato meglio intraprendere – sarebbe stata quella di fare adattamenti diretti di leggende scandinave e ambientarle più rigidamente in un luogo e un tempo precisi. Ma mi sono presto reso conto che ogni paese ha le sue versioni leggermente diverse di queste storie e creature, che arrivano anche in Gran Bretagna, e i Nisser in pratica da noi sono i Brownie [folletti, NDR]. Quindi, per me ha avuto più senso creare un mondo immaginario che assorbisse i vari aspetti che mi piacevano di quelle storie e ne catturasse lo spirito, permettendomi però anche di introdurre elementi miei.
Un’altra influenza per me è stata la serie di libri Queste oscure materie, di Philip Pullman, nel senso che ho immaginato il mondo di Hilda come se esistesse in parallelo col mondo reale, con una differenza principale consistente nel fatto che le creature fantastiche lì sono reali ed esistono da molto tempo.