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Uscito questo mercoledì negli Stati Uniti, Action Comics #1000 rappresenta un traguardo importante per il fumetto americano e per il personaggio di Superman, che compie 80 anni. DC Comics ha voluto celebrare questa ricorrenza coinvolgendo vecchie glorie che negli anni hanno contribuito a costruirne il mito e nuovi autori che – si spera – lo faranno in futuro.
Tra questi ultimi compare Brian Michael Bendis, autore che l’anno scorso, a sorpresa, è passato in DC, dopo che aver plasmato la Marvel degli anni Duemila. La sua storia è il primo lavoro per il nuovo editore, è disegnata da Jim Lee e si pone come primo tassello della ricostruzione che l’autore vuole effettuare sul personaggio, di cui a partire da maggio sarà il principale sceneggiatore.
Intitolato The Truth, il racconto si conclude con un’operazione di retro-continuity ai danni del pianeta natale dell’eroe, Krypton. The Truth introduce un nuovo cattivo, Rogol Zaar (un nome che omaggia il dottore che lo scorso autunno ha curato Bendis da una malattia debilitante e potenzialmente mortale). Zaar arriva subito alle mani con Superman, affermando di aver «ripulito la galassia dalla piaga kryptoniana» e di essere lì per finire il lavoro. Durante lo scontro, questi rivela infatti di aver distrutto personalmente il pianeta.
Secondo il canone (o i canoni che si sono succeduti nei decenni), la distruzione di Krypton era invece da imputarsi a una serie di catastrofi naturali, guerre o azioni individuali. Nella versione di John Byrne, per esempio, la decadenza del nucleo era causata dal gruppo terroristico Zero Nero, una fazione che voleva scatenare la guerra civile in difesa dei cloni, che i Kryptoniani utilizzavano come banche d’organi e non consideravano persone a tutti gli effetti.
«Se fosse vero» scrive CBR, «sarebbe un cambiamento importante alle origini di Superman e posizionerebbe Rogol Zaar tra le principali minacce dell’eroe. Non c’è atto più fondamentale nella storia di Superman della distruzione di Krypton, e associarlo a un solo antagonista è un cambiamento di status quo considerevole. In più, dimostra che Bendis non ha paura di scombinare le cose in DC così come ha fatto in Marvel».
C’è da chiedersi se quello di Zaar non sia un bluff. I lettori statunitensi potranno appurarne la veridicità a maggio, quando partirà la miniserie di Bendis, Man of Steel, e poi a luglio, data d’inizio delle gestioni dello scrittore su Superman #1 e Action Comics #1001.