Dopo le accuse di sessismo rivolte a un suo intervento su Facebook – subito cancellato – il giovane fumettista Mattia Labadessa ha pubblicato stamattina un lungo post per scusarsi di quanto scritto, ovvero, tra le altre cose, che «dovrebbero inventare un’app per smartphone che se vedi una ragazza carina in metropolitana e te ne innamori ti dice chi è, quanti anni ha, poi l’addormenta e ti fa fare sesso con lei».
Se non ho scritto qualcosa prima non è perché “ho eliminato il post e sono sparito” (come molti hanno scritto in queste…
Pubblicato da Mattia Labadessa su Mercoledì 24 gennaio 2018
Per le sue frasi, l’autore del popolare webcomic omonimo seguito da quasi mezzo milione di utenti sui social e dei libri Le cose così e Mezza fetta di limone, era stato criticato da diversi utenti.
Labadessa ha spiegato che non è potuto intervenire subito per fare chiarezza su quanto aveva scritto perché bannato dal social network a causa di ripetute segnalazioni al suo post. Nelle sue scuse si legge che non avrebbe «mai pensato che qualcuno prendesse sul serio quelle parole», che le sue intenzioni erano «legate solo ad un’ironia poco riuscita e al portare un concetto all’estremo, senza l’obiettivo di creare polemica, satira, di fare del sessismo o una critica alla tecnologia» e che le sue frasi sono state «una infelice, triste, inopportuna battuta uscita molto male, completamente a caso».
«Chiariamo subito una cosa», ha continuato Labadessa. «No, non si tratta di un post “pro-stupro”». La sua, dice, è stata un’uscita ingenua: «Ieri sera, attorno alle 23 e 30 credo, ho pensato ingenuamente “ho voglia di scrivere una stronzata su facebook» e che, secondo lui, «l’ironia stava proprio in questo, “proporre un’app improponibile”. Sottolineare, evidenziare una follia. Non giustificarla, non legittimarla, solo esasperarla».
Concludendo il lungo post, Labadessa ha chiesto pubblicamente scusa dicendo che quello a cui hanno portato le sue parole è stato un “enorme fraintendimento”: «Chiedo SCUSA a tutti quelli che si sono sentiti feriti da quella cazzata scritta senza pensarci, chiedo scusa se ho urtato la sensibilità di molti, chiedo scusa se quando scrivo le cose non ci penso mille volte prima di pubblicarle, perché visto quello che mi sta succedendo oggi, dovrei. Ormai mi stanno riempendo di minacce, insulti, meme e prese per il culo. La sensibilità di una persona può essere ferita in mille modi diversi e il peso cambia in base a chi legge determinate parole. Quindi non posso fare altro che chiedere scusa, ma affermo (con consapevolezza) che si è trattato di un enorme fraintendimento.»