Il prossimo 17 novembre verrà reso disponibile in streaming su Netflix The Punisher, la nuova serie TV basata sull’omonimo antieroe Marvel creata da Steve Lightfoot, già sceneggiatore e produttore di Hannibal. Si tratta di uno spin-off di Daredevil ed è la sesta serie TV prodotta da Marvel Television per Netflix dopo quelle su Daredevil, Jessica Jones, Luke Cage, Iron Fist e i Difensori.
Il cast comprende Jon Bernthal (Frank Castle / Punisher), Ben Barnes (Billy Russo), Ebon Moss-Bachrach (David Lieberman / Micro), Amber Rose Revah (Dinah Madani), Deborah Ann Woll (Karen Page), Daniel Webber (Lewis Walcott), Jason R. Moore (Curtis Hoyle), Paul Schulze (Rawlins), Jaime Ray Newman (Sarah Lieberman), Michael Nathanson (Sam Stein), Shohreh Aghdashloo (Farah Madani).
Leggi anche: Netflix diventerà (anche) un editore di fumetti?
The Punisher è ambientata nell’universo cinematografico Marvel. Racconta di come Frank Castle, noto come il Punitore, incontra l’hacker soprannominato Micro e di come questo lo aiuti a cercare chi ha assassinato la sua famiglia. Nel corso della sua vendetta, il Punitore dovrà vedersela con l’agente Dinah Madani della Homeland Security, che tenta di fermalo.
In questi giorni, negli Stati Uniti sono uscite le recensioni dei primi episodi, nelle quali sono stati espressi giudizi piuttosto misti e altalenanti. Su Rotten Tomatoes – uno dei principali aggregatori di recensioni – il voto complessivo delle 29 recensioni raccolte finora è di 72 su 100. Su Metacritic, un sito simile a Rotten Tomatoes, al momento sono state raccolte 9 recensioni, per un volto complessivo di 61 su 100.
Variety ne parla molto bene, sottolineando la bravura di Jon Bernthal: «Difficile immaginare un interprete migliore di Bernthal, che comunica in modo particolarmente fluido con silenzi impassibili. In definitiva, Punisher oltre che soddisfacente è sorprendente […] offrendo più profondità e stimolo allo spettatore anche rispetto al mondo crudo di Jessica Jones».
Darren Franich di Entertainment Weekly definisce la serie noiosa sin dal titolo del suo articolo e specifica: «leggere Punisher non mi ha reso violento, ma guardarlo mi ha di sicuro annoiato». Anche lui, però, concorda sul fatto che la forza dello show stia nell’interpretazione di Bernthal: «senza dubbio un ottimo attore».
Il Washington Post sottolinea una “rivincita” del personaggio nella sua versione tv, ben riuscita, rispetto alle prove cinematografiche fallimentari. Prima di tutto per la prova efficace di Bernthal che «non ha bisogno di né di indossare un teschio, né di avere un mitra, lui è già Punisher». E mette in chiaro le cose riguardo i toni cruenti: «Questa è di gran lunga la serie Marvel Netflix con maggior violenza. Ci sono sangue, esecuzioni, sparatorie e sesso, tanto da renderla adatta a un pubblico maturo, ed è così che il personaggio va presentato».
«Come il protagonista, la serie non molla mai la presa», scrive AV Club. «The Punisher potrebbe essere lo show più ambizioso dell’universo cinematografico Marvel; con le sue risolute esplorazioni di lutto, rabbia e trauma, la serie però appare comunque un po’ in alto mare a metà stagione […] avendo a disposizione più tempo che trama».
Il giudizio di Hollywood Reporter è piuttosto tiepido «Punisher ha momenti di eccitazione, momenti di violenza estrema e un ottimo cast al centro. È però anche noioso in ampie parti, mentre la trama è inaspettatamente trascurabile.»
Vox concorda con AV Club sul fatto che sia lo show Marvel Netflix più violento di sempre, con lo scopo di «costringerci a mettere in discussione il nostro personale rapporto con potere, abuso, sadismo e terrore», eppure «dopo le recenti stragi a Las Vegas e a Sutherland in Texas, certe scene di Punisher sembrano poco efficaci nel rappresentare la vera depravazione». Il giudizio di Vox è comunque molto positivo e arriva a definire la serie come «il miglior show Marvel Netflix visto finora».