Più che un fumetto, Garfield di Jim Davis è da molti considerato un mero pretesto per l’impero del merchandising che il suo creatore ci ha costruito attorno. Eppure, con quasi quarant’anni di vita, la striscia ha saputo far parlare di sé nonostante l’abbacinante normalità che la riveste da tempo e che non la renderebbe più notiziabile.
Nell’ultima decade, infatti, il gatto che odia i lunedì si è conquistato titoli di giornale per vie traverse o retroattivamente. Garfield minus Garfield, il webcomic che ripresenta le avventure del micio arancione togliendolo dall’immagine e facendo diventare la serie un’ironica riflessione esistenzialista, ha prodotto innumerevoli emuli. Una storia del 1989 è citata con frequenza come “la storia in cui Garfield morì”, generando una delle prime fan theory secondo cui Garfield sarebbe deceduto in quelle strisce e tutte le annate seguenti sarebbero frutto di un suo sogno. E un dibattito sul suo genere ha raggiunto le pagine del Washington Post.
L’ultima notizia in ordine di tempo ad aver tenuto banco rientra nel paradigma appena elencato – una striscia del passato che torna con un colpo di coda. Il 30 maggio 1990 i giornali pubblicarono una striscia in cui Jon, il padrone di Garfield, beve del liquido non identificato da una tazza credendolo caffè. Liz, la veterinaria che ha in cura il gatto e Odie (il cane di Jon), gli comunica che darà alla luce una nidiata di bei cuccioli. Il doppio senso più ovvio è che Jon abbia ingerito dello sperma di cane (i “cuccioli” nell’originale sono “puppies”).
Have yall seen this Garfield where Jon drinks dog semen? What a great comic pic.twitter.com/I522ZgtRWP
— Reliable Truck (@ccchauffe) 22 gennaio 2015
Ma nel 1990 il panorama delle comunicazioni era drasticamente diverso e questa piccola perla si doveva essere persa tra le pagine dei quotidiani e tra notizie più meritevoli. Ora questa selezione a monte sembra aver allargato le proprie maglie, permettendo un agile recupero d’epoca.
Nei forum di appassionati l’argomento è già stato sviscerato a dovere, così come su Reddit, ma è stato l’utente di Twitter “nutsling” a darle nuova notorietà dopo aver recentemente twittato le foto di una stampa firmata dal creatore della strip Jim Davis in cui quest’ultimo asserisce che gli eventi ritratti sono canonici.
the dog cum strip has arrived ATTN @GarfieldFanArt pic.twitter.com/XEqQdb7a3x
— nutsling (@realnutsling) 16 ottobre 2017
Il tam tam creatosi sul web ha indotto Davis a spiegare la questione. Intervistato da BuzzFeed, ha prontamente smentito l’interpretazione della gag:
«In fattoria eravamo soliti dare alle giovenche che partorivano per la prima volta un integratore ad alto tasso proteico per aiutarle a sgravare una prole in salute. E questo integratore era preparato dal veterinario. E ho presunto che Liz avrebbe potuto preparare una cosa simile per i cani. Quindi Jon sta bevendo un drink arricchito di proteine per una cagna incinta».
La spiegazione non ha convinto molti lettori. Pur essendo quella ufficiale, ad alcuni il comunicato è parso soltanto come il tentativo di evitare un potenziale scivolone d’immagine. Ma è allo stesso tempo segno della forza di un fumetto in grado di rendere notiziabile una striscia di ventisette anni fa.
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