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La faccenda dei messaggi anticristiani e antisemiti nascosti in un albo degli X-Men

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Come se non fossero già sufficienti le controversie scatenate dal summit con i rivenditori: Marvel Comics è di nuovo al centro delle polemiche per colpa di X-Men Gold #1, albo scritto da Marc Guggenheim (uno degli autori della serie tv Arrow) e disegnato da Ardian Syaf, che prima degli X-Men aveva lavorato a lungo per DC Comics su testate come BatgirlGreen Lantern Corps.

Secondo quanto riportato da Rich Johnston di Bleeding Cool, il disegnatore indonesiano avrebbe inserito messaggi d’odio religioso, anticristiani e antisemiti, tra le pagine della nuova serie, il cui primo numero è stato pubblicato negli Stati Uniti la scorsa settimana.

xmengold

In una scena dell’albo, tanto per cominciare, il mezzobusto di Kitty copre la scritta di una gioielleria lasciando in vista solo le iniziale “Jew” (“ebreo”). Potrebbe trattarsi di una coincidenza (comunque possibile), ma sono però i numeri 212 e 51, disegnati nella stessa scena, a destare scalpore.

212 è il nome dato alle proteste avvenute lo scorso dicembre a Giacarta, la capitale dell’Indonesia governata dal leader cristiano Basuki Tjahaja Purnama, detto Ahok, accusato di blasfemia in seguito a una citazione impropria di un verso del Corano. Le manifestazioni erano state volute dai radicali islamici, che sentivano offesa la propria religione (i maggiori movimenti musulmani avevano invece preso le distante dalla protesta). E 51 è il numero del versetto incriminato: «O voi che credete, non sceglietevi per alleati i giudei e i nazareni, essi sono alleati gli uni degli altri. E chi li sceglie come alleati è uno di loro. In verità Allah non guida un popolo di ingiusti» (secondo la traduzione revisionata dall’Unione delle Comunità Islamiche in Italia). Una traduzione più comune in Indonesia del testo recita invece «I musulmani non dovrebbero nominare ebrei e cristiani come loro capi». Il riferimento è ribadito più avanti nell’albo, quando sulla maglietta di Colosso compare la scritta “QS 5:51”, cioè “Qur’an Surah”, “capitolo quinto del Corano, verso 51”.

Syaf avrebbe preso parte alla marcia e avrebbe aggiunto il messaggio subito dopo essere tornato a casa dalla manifestazione.

ardian syaf

Secondo Bleeding Cool, il disegnatore aveva già inserito messaggi simili in altri suoi lavori per la DC, ma alcuni di questi erano stati prontamente censurati dagli editor, come nel caso di un cartellone che citava il presidente indonesiano Joko Widodo. Molti dei link sono morti e la pagina Facebook del disegnatore risulta scomparsa in seguito al polverone sollevato dal sito.

«Le scritte sono state inserite senza che nessuno conoscesse il loro significato», si legge in un comunicato diffuso da Marvel Comics. «Queste interpretazioni non riflettono le idee dello sceneggiatore, degli editor o di nessun altro alla Marvel e sono in opposizione diretta al concetto di inclusione che la Marvel e gli X-Men sostengono fin dalla loro creazione. Le immagini verranno rimosse nelle prossime ristampe, versioni digitali o edizioni in volume. Verranno inoltre prese azioni disciplinari».

G. Willow Wilson, sceneggiatrice Marvel di religione musulmana, ha cercato di raddrizzare sul proprio blog alcune delle storture, emerse anche fisiologicamente da una questione che ha alla propria base i delicatissimi concetti di traduzione e interpretazione di un testo religioso. La parola araba che nella versione indonesiana è tradotta come “capo/consigliere”, in quella inglese “amico” (in quella italiana è “alleato”), in realtà non significa nulla di tutto ciò: أولياء (awliya’) è il plurale di ولي‎‎ (wali).

E “wali” indica il fiduciario legale. «Il vostro avvocato è il vostro wali in tribunale. Vostro padre o vostra madre sono il vostro wali finché non raggiungete la maggiore età», spiega la Wilson. «Un wali non è un vostro amico. Amico è “siddiq”, o al limite “sahib” (compagno). Il Corano non dice mai che non si può essere amici di un non-musulmano. Il che ha senso, visto che il Profeta aveva amici non-musulmani».

Wilson rimanda all’esegesi del versetto di una fonte accreditata e spiega che la traduzione inglese è tale perché professata principalmente da fazioni di estremisti sunniti. La versione indonesiana è comunque scorretta perché “wali” non ha relazioni con l’aspetto politico, democratico e multietnico di uno stato. «Era riferita a un periodo in cui i musulmani erano in conflitto con i propri vicini non-musulmani. In una situazione simile, appuntare qualcuno dell’altra fazione come proprio rappresentante legale non doveva essere una grande idea. Anche se alcuni interpretazioni radicali traslano l’editto a tutte le situazioni spazio-temporali, la storia musulmana è piena di consigliere ebrei e cristiani (a volte hindu) elevati a posizioni di consiglieri intimi di molti califfati, quindi è chiaro che questa fosse più una linea generale di comportamento invece che una regola ferrea, nella storia islamica».

Questo, dice la Wilson, non giustifica Syaf, verso cui l’autrice non ha che parole di disistima: «Ha commesso un suicidio professionale. Diventerà presto irrilevante. Ma le sue insensatezze continueranno ad affliggere i musulmani che sono riusciti a farsi un nome nei fumetti. […] Arrivederci, Ardian Syaf. Lo conoscevamo appena, il che va benissimo».

Ardian Syaf è parte di un team che si alternerà sulla serie sul breve periodo e, per ora, è accreditato soltanto sui primi tre numeri della testata. L’autore ha dapprima accennato alla cosa su Facebook, rispondendo a un lettore e confermando che i numeri fanno riferimento al versetto in questione, pur specificando che lui non odia né gli ebrei né i cristiani. In seguito, Syaf è tornato sul social per fornire la propria versione della vicenda:

Salve, mondo…

La mia carriera è ormai finita.
È la conseguenza di ciò che ho fatto, e lo accetto.
Vi prego di smetterla con prese in giro, dibattiti, basta odio. Spero che tutti si riappicifichi.

Per chiudere, voglio raccontarvi il vero significato dei numeri 212 e QS 5:51.
È il numero della GIUSTIZIA. È il numero dell’AMORE. Il mio amore per il sacro Corano… il mio amore per l’ultimo profeta, il Messaggero… il mio amore per Allah.

Mi scuso per tutto questo rumore. Addio, possa Dio benedirvi tutti. Vi amo tutti.

-Ardian Syaf-

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