Pubblicata a partire dal 2015, The Legend of Wonder Woman di Renae De Liz e Ray Dillon racconta le origini della principessa guerriera e il percorso di maturazione che la porterà a diventare una supereroina. La serie ha avuto un discreto successo e una nomination agli Eisner Awards 2016, ma dopo essere stata riconfermata a luglio è stata improvvisamente cancellata dalla DC Comics.
La notizia, lanciata da un tweet dell’autrice, è stata confermata dal Guardian. Un portavoce della casa editrice ha rivelato che la decisione è dovuta al rapporto alquanto burrascoso («challenging relationship» l’espressione usata) con i due creatori, che sono tra l’altro marito e moglie.
I am sad to announce Legend of Wonder Woman pt 2 has been cancelled. I am surprised & devastated I won’t be able to finish the project.
— Renae De Liz (@RenaeDeLiz) December 16, 2016
Recuperando la traccia di alcuni tweet ora scomparsi, il magazine Bleedingcool ha provato a ricostruire l’accaduto. Il 13 dicembre scorso i due autori hanno espresso un certo disappunto alla notizia che Kevin Grevioux avrebbe scritto una mini-serie sulle Amazzoni. La De Liz ha lamentato di aver avuto anni prima la stessa identica idea, ed ha aggiunto:
«Sono ovviamente felice che le Amazzoni abbiano una serie, se la meritano. Ma penso che io, come autrice donna, avrei potuto offrire molto di più.»
Il commento è sorto forse spontaneo all’autrice, che è anche fondatrice del progetto Womanthology, un’antologia di fumetti al femminile reduce da una trionfale campagna di autofinanziamento su Kickstarter. Il concetto è stato però ribadito anche da Dillon, che in verità già in altre occasioni si era lasciato sfuggire tweet poco gentili verso il lavoro di alcuni colleghi della DC Comics.
Verba volant, scripta manent: la polemica è stata ripresa e amplificata da un articolo al vetriolo sul magazine Mary Sue, dove la mancata scelta di un’autrice per il progetto sulle Amazzoni fornisce il pretesto per una più o meno velata accusa di sessismo verso l’editore.
Già in passato DC Comics aveva preso misure drastiche per le dichiarazioni politically incorrect di alcuni suoi dipendenti. L’editore ha quindi mal tollerato le parole avventare di De Liz e Dillon, risolvendo di interrompere il rapporto di lavoro con loro e sacrificando di fatto una serie ancora promettente.
Scoppiata la bomba, gli autori hanno rimosso i tweet compromettenti e sono corsi ai ripari. La De Liz si è scusata con un lungo post sul suo profilo Facebook, che si conclude così:
«Sarò per sempre grata per il mio tempo passato con Wonder Woman, e ai lettori che l’hanno supportato. Io sarò sempre qui, continuando a sostenere il lavoro dei magnifici autori DC, e spero che ognuno faccia lo stesso.»
Per arginare il disastro economico dovuto alla perdita del lavoro ed evitare l’indigenza alla loro numerosa famiglia, gli autori hanno messo in vendita alcune delle tavole originali e invitato i più generosi a fare una donazione. Intanto moltissimi fan hanno sottoscritto una petizione perché DC Comics torni sui suoi passi e il secondo volume di LWW di De Liz e Dillon veda la luce.