Dal 15 ottobre al 13 novembre, WOW Spazio Fumetto – Museo del Fumetto di Milano dedicherà una mostra a Guido Crepax e a uno dei suoi lavori meno conosciuto ma non per questo meno importante. L’esposizione, intitolata L’altro Crepax – 30 anni di Clinicommedie su Tempo Medico, verterà sulle tavole e sulle illustrazione realizzate dal fumettista per la rivista scientifica Tempo Medico, pubblicata per quasi trent’anni, dal 1965 al 1993.
La mostra ripercorre cronologicamente la rubrica “Circuito interno” con una selezione di 60 tavole originali e di alcune delle più belle illustrazioni originali realizzate dall’autore, accanto ai numeri della rivista. Il percorso sarà completato da una piccola selezione delle copertine originali a colori di Crepax per Tempo Medico, divenute assai rare perché sparpagliate nelle case e negli studi di gran parte dei medici ritratti.
Di seguito alcuni particolari delle tavole in mostra:
Quella con Tempo Medico è una delle collaborazione più durature di Crepax. Sua è la copertina del numero zero (15 novembre 1958), poi modificata per il numero 1 (marzo 1959), così come quasi tutte le copertine fino alla seconda metà degli anni Ottanta, spesso dedicate a ritratti dei maggiori medici italiani, che ricevevano poi in dono il disegno originale.
Nel gennaio 1965, pochi mesi prima della nascita di Valentina, su Tempo Medico Crepax inizia a illustrare la rubrica “Circuito interno”, in seguito diventata Clinicommedie, formata da vere e proprie tavole a fumetti dalla struttura sempre più moderna e animata dal caratteristico stile narrativo dell’autore: in ogni numero viene presentato un caso clinico sotto forma di dialogo tra un importante medico e i suoi assistenti, che sulla base dei sintomi presenti cercano di formulare una diagnosi corretta. Il lettore/medico può cercare di formularla insieme ai personaggi, e verificare poi di avere risposto correttamente. La rubrica è stata un appuntamento irrinunciabile per i lettori: Crepax illustra in tutto 356 casi, fino al dicembre 1993. Una produzione dell’autore poco conosciuta, poco vista e quasi mai ristampata.