In Turchia, dal 24 luglio è stato bloccato l’accesso al blog di un fumettista italiano Gianluca Costantini. Lo ha comunicato Costantini stesso sul blog, pubblicando la schermata di uno smartphone turco a cui è impedita l’apertura di Channeldraw.blogspot.com.tr.
A seguito del fallito tentativo di colpo di stato attuato dall’esercito in Turchia tra il 15 e il 16 luglio scorsi, si sono succedute notizie di provvedimenti liberticidi messi in atto dal presidente Recep Tayyip Erdogan e dal suo governo. Sono state arrestate migliaia di persone coinvolte nel golpe, ma anche figure della cultura, tra giornalisti e professori universitari. La stretta repressiva del presidente turco ha in più modi assunto i tratti della vera e propria censura culturale verso ogni forma di opposizione. Sulla rete hanno subito blocchi i social network Twitter, Facebook, Instagram e Snapchat, oltre a vari siti di informazione libera. In questi giorni lo stato di emergenza messo in atto dal governo turco ha colpito le forme di critica e cronaca espresse anche dall’estero, e non hanno fatto eccezioni le espressioni artistiche, come appunto nel caso di Costantini.
Abbiamo raccolto una dichiarazione di Costantini riguardo a quanto accaduto.
La vicenda non mi stupisce, me lo aspettavo, visto il percorso che ormai porto avanti da anni. La censura mi è stata segnalata da contatti che ho in Turchia. Da anni lavoro sulla Turchia e collaboro con autori e testate turche, diciamo da quando nel 2013 ho pubblicato la mia serie di disegni su Occupy Gezy.
Ora, a seguito del colpo di stato, Erdogan è legittimato a ogni tipo di restrizione. Il suo governo si serve di un apparato numeroso e potente addetto al controllo e alla gestione delle comunicazioni sulla rete. Il mio blog era sicuramente già stato notato, ma ora credo che la censura sia scattata non tanto per l’illustrazione in cui rappresento Erdogan insanguinato, bensì per un disegno più schematico in cui illustro i numeri della repressione in corso pubblicata il 23 luglio oppure per un’altra sulla libertà di espressione.
A oggi è diventato molto complicato mantenere contatti con la popolazione turca e con i colleghi fumettisti. Non posso scrivergli e loro non mi scrivono, perché sappiamo che i messaggi di Facebook o le mail sono controllati. La rivista LeMan non ha interrotto l’attività su Twitter, ma ha cessato di twittare disegni scomodi, come i miei.
Lavoro raccontando e criticando ciò che succede anche in vari altri paesi in cui sono in vigore restrizioni simili, ma non mi era mai successo niente del genere.
Gianluca Costantini è da sempre autore particolarmente attivo nel campo del graphic journalism; ha pubblicato graphic novel su personaggi e vicende storiche italiane, oltre a collaborare recentemente con la testata giornalistica Pagina 99 o con altre riviste come Linus (qui la sua storia su Selahattin Demirtas). Ha raccontato la Turchia con il graphic novel L’ammaestratore di Istanbul, sui testi di Stamboulis (Comma 22/Giuda Edizioni); ha pubblicato sulla rivista turca LeMan (qui la sua storia scritta da Stamboulis). In passato ha inoltre ospitato autori turchi durante il festival Komikazen, che cura assieme a Elettra Stamboulis.