Dopo venti anni di pubblicazione ininterrotta, chiude Lo Straniero, una delle più importanti riviste italiane di arte, cultura, scienza e società fondata e diretta da Goffredo Fofi a partire dal 1997. Erede ideale di Linea d’ombra – tra le più influenti riviste culturali negli anni Ottanta e Novanta – Lo Straniero si è distinta soprattutto per la sua attenzione verso autori di talento, emergenti o ‘resistenti’ – Fofi ha spesso scritto di “minoranze etiche” – nei diversi settori dell’industria culturale. Fra questi un contributo peculiare è stato quello rivolto dalla rivista ai mondi del fumetto e dell’illustrazione, di cui ha contribuito a valorizzare nuovi protagonisti – quali Mattotti, Andrea Bruno, Gipi, Fior, Bacilieri – generalmente snobbati dalla critica letteraria o artistica ‘tradizionali’.
Nell’ambito del Premio ‘Lo Straniero’, creato nel 1992 per segnalare autori e gruppi operanti nella produzione culturale e sociale e “resistenti a una visione omologante della cultura”, nel corso degli anni sono stati indicati – secondo una prassi inconsueta, per una rivista ‘intellettuale’ e ‘impegnata’ – disegnatori, fumettisti o progetti editoriali: Gabriella Giandelli (1996), la rivista ‘Mano’ (1996), Francesca Ghermandi (1997), Aleksandar Zograf (1999), Andrea Bruno (2000), Gipi (2002), gli editori Coconino Press e Orecchio Acerbo (2004), Fabian Negrin (2005), l’Associazione Culturale Hamelin (2006), Leila Marzocchi e l’editore Canicola (2007), Lorenzo Mattotti (2010), Stefano Ricci (2011), Altan (2012), Guido Scarabottolo (2013), Paolo Bacilieri, Manuele Fior e Alessandro Sanna (2014), Tullio Pericoli (2015) e, ultimo, Davide Reviati (2016).
Secondo lo scrittore Nicola Lagioia:
Leggevi “Lo Straniero”, e sapevi (per ciò che riguarda il cinema, il teatro, la letteratura, il fumetto, la politica) di cosa si sarebbero occupati i grandi mezzi d’informazione molto tempo dopo. Per intenderci, sapete chi “scoprì” – o almeno valorizzò – Lo Straniero prima di tutti gli altri? Eccovi un breve e più che incompleto elenco:
Sud Sound System, Gianluigi Toccafondo, Almemegretta, Iaia Forte, Raul Montanari, Ferzan Özpetek, Luca Rastello, Roberta Torre, Guglielmo Minervini, Giosuè Calaciura, Giuseppe Montesano, Motus, Sociètas Raffaello Sanzio, Alessandro e Andrea Piva, Niccolò Ammaniti, Emma Dante, Matteo Garrone, Vitaliano Trevisan, Fanny & Alexander, il Teatro delle Albe, Kinkaleri, Teatrino Clandestino, Antonio Pascale, Sonia Bergamasco, Guido Crainz, Coconino Press, Sabrina Ferilli (ebbene sì, anche lei…), Pietro Marcello, Maurizio Braucci, Roberto Saviano, Massimiliano Civica, Alina Marazzi, Salvatore Mereu, Alice Rohrwacher, Filippo Timi, Walter Siti, Michelangelo Frammartino, Roberto Minervini, Gipi, Carola Susani, Sandro Bonvissuto…
Caratterizzata da un ampio uso del disegno, sia per le copertine che per le pagine interne – create da maestri come Matticchio, Mattotti, Gipi, Ivo Milazzo o da giovani come Marino Neri, Silvia Rocchi, Simone Massi, Michele Rocchetti – Lo Straniero aveva avviato dal 2013 una piccola ma fertile collaborazione con Fumettologica. Ne avevamo ripubblicato alcuni articoli (un intervento di Fofi su Io René Tardi, una discussa riflessione su Zerocalcare, commenti a Cani selvaggi di Amanda Vähämäki o I paesaggi di Tullio Pericoli, un profilo di Jason, un’intervista a Chieregato e Setola, un’analisi di Valvoline), ed avevamo presentato numerose copertine ed illustrazioni estratte dalle pagine interne. Lo sguardo curioso, lo spirito combattivo e la forte tensione critica della rivista ‘fofiana’ ci mancheranno.
Lo stesso Gipi si è espresso sul ruolo che la rivista ha rivestito per alcuni disegnatori, e per il suo lavoro in particolare:
su Lo Straniero hanno pubblicato disegnatori dei quali non si interessava nessuno. Ma proprio nessuno. Certo, qualcuno se ne è interessato poi, ma sempre dopo. […] mi ha fatto conoscere scrittori, disegnatori, registi, che non avrei trovato altrove. Mi ha anche fatto andare a teatro. Cosa mai successa prima. E a teatro ho conosciuto I Sacchi di sabbia o Le albe. Sempre passando da quel giornale senza fotografie. E spesso, mi ha indicato delle viuzze di pensiero dove, guardando bene, non passava praticamente nessuno.
La notizia della chiusura è stata resa nota dallo stesso Goffredo Fofi, con una lettera che spiega le ragioni di una decisione giunta inattesa, e nella quale si legge una certa punta di – comprensibile – amarezza:
«La nostra decisione nasce dalla constatazione che i nostri lettori sono più o meno sempre gli stessi, generoso e costante è il dialogo con loro che ci ha sostenuto in questi anni e ci ha spinti a continuare. Ce ne sono probabilmente tra di loro che ci usano come una sorta di cibo genuino, di consumo alternativo da “tribù dei lettori”, e siamo grati anche a loro del loro sostegno anche se abbiamo sempre preferito i più reattivi, quelli che, in qualche modo, sanno meglio tramutare le letture (le idee) in comportamenti e in azioni. Ma non sono sufficienti i nuovi lettori, forse per il motivo, bene individuato da un nostro scrittore molti anni fa, che “i giovani che scrivono si fanno una cultura leggendo i propri articoli”, ed è anche per questo che la risonanza delle nostre posizioni è minima, e incide ben poco sull’andamento della società e della cultura italiane. Ci rendiamo ovviamente conto che questo non è un problema solo nostro, ma di tutta una società, dove si consumano tante idee mentre le azioni sono poche, anche in confronto con le società che ci sono vicine… I media dominanti svolgono quasi tutti una funzione servile, gridano una indipendenza menzognera, sono parte di un meccanismo già scritto e servono un potere nelle sue varie facce, o servono a distrarre con l’abuso della chiacchiera consumistica, sempre aggiornatissima.»
L’ultimo numero pubblicato sarà quello doppio di fine anno. Alla redazione e ai collaboratori de Lo Straniero vanno i nostri saluti, con un ringraziamento speciale per il prezioso lavoro svolto (anche) nell’ambito del dibattito culturale italiano intorno al fumetto.