Come se non fossero bastate le proteste affrontate dal festival della bande dessinée di Angoulême prima e durante l’ultima edizione – tra polemiche contro il presunto maschilismo dei premi o insoddisfazione per come era stato gestito lo spettacolo della premiazione – la scia dei dissensi non sembra ancora essersi placata.
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Nelle ultime ore, 41 editori francesi si sono mobilitati per richiedere, attraverso un comunicato congiunto, che la manifestazione intraprenda profondi cambiamenti nella struttura, nella governance e in tutta la sua strategia e organizzazione. Se ciò non avverrà, le case editrici minacciano di non prendere parte alla prossima edizione del festival. Tra i firmatari compaiono i principali editori del mercato d’Oltralpe, tra cui: SNE, Casterman, Dargaud, Delcourt, Denoël, Fluid Glacial, Futuropolis, Gallimard, Glénat, Jungle, Le Lombard, Panini, Rue de Sèvres, Sarbacane.
L’intero settore è chiaramente intenzionato a non subire danni di immagine simili a quelli affrontati quest’anno. Il comunicato degli editori denuncia infatti una “mancanza di strategia condivisa” e di “governance efficace”, denunciando esplicitamente il fatto che il festival nell’ultima edizione ha finito per “gettare discredito sulla professione [editoriale] di fronte al mondo intero”.