Il 2016, per il personaggio Topolino, in Francia, sarà l’anno della “rinascita”, così come l’ha definito il quotidiano parigino Le Monde. Tra marzo e settembre vedranno infatti la pubblicazione quattro volumi cartonati realizzati per Glénat da altrettanti autori estranei alla Disney come Cosey (Viaggio in Italia), Lewis Trondheim (Piccolo Babbo Natale, Re Catastrofe, Texas Cowboys…), Tébo (Les Chroniques de Sillage) e Régis Loisel (Peter Pan).
Ancora poco si sa sulle singole storie, che però dovrebbero riprendere il Topolino degli anni Trenta di Floyd Gottfredson, per stile e atmosfere. Questo è particolarmente evidente dalle prime immagini tratte dal lavoro di Loisel – probabilmente il più atteso tra i quattro, vista l’importanza del nome e la sua completa estraneità al mondo disneyano – che è stata pensata nel formato a striscia e che sarà pubblicata in orizzontale (e a colori).
La particolarità della realizzazione di queste storie sta nel fatto che i quattro autori sono tutti esterni alla Disney, e le loro storie saranno pubblicate da Glénat, senza il diretto intervento della casa madre e grazie a un accordo con Hachette, che attualmente detiene i diritti per la pubblicazione del materiale di topi e paperi in Francia. Questo è pubblicato in particolare sulla storica rivista Le Journal de Mickey, sulla quale erano state pubblicate le ultime storie (brevi) realizzate da autori francesi, tra il 2010 e il 2011.
Proprio per questo, il capo della casa editrice Jacques Glénat, ha considerato l’annuncio un vero e proprio evento: «I licenziatari Disney di tutto il mondo utilizzano gli stessi contenuti per riempire libri e riviste. Data la mancanza di materiale, perché non crearci da soli delle storie con i nostri autori?»
In un’intervista concessa a Roger Klaassen di un sito in lingua inglese dedicato a Cosey, l’autore francese ha raccontato che il progetto è nato nel 2013 durante il festival di Losanna BD FIL, anche se l’accordo tra Glénat e Hachette risale al 2010. A parte le limitazioni ovvie (per esempio: niente sesso), gli autori non hanno avuto alcune indicazioni particolari, né da Disney né da Glénat.
L’articolo di Le Mond fa cenno ai contratti standard utilizzati in tutto il mondo per la realizzazione delle storie a fumetti disneyane, che prevedono diverse limitazioni, in particolare per quanto riguarda la proprietà delle tavole originali, spettante sempre alla Walt Disney e mai agli autori, e le ristampe, che non prevedono il pagamento di royalties. Vista però l’importanza degli autori all’interno del mercato francese, non stupirebbe scoprire che Loisel e compagni abbiano negoziato clausole diverse da quelle abituali, dando inizio a quella che potrebbe essere una piccola rivoluzione sul fronte dei diritti d’autore in casa Disney, da sempre molto arretrata da questo punto di vista.