Mancano ancora pochi giorni per poter contribuire sulla piattaforma di crowdfunding Kickstarter all’ambizioso progetto del regista calabrese Paolo Gaudio intitolato Dagon. Di cosa si tratta? Molto semplice: prendete l’immaginario di H.P. Lovecraft e unitelo all’action che ha caratterizzato il cinema mainstream degli anni Ottanta, quello in cui gente come Schwarzenegger, Stallone, Van Damme e Bruce Willis passavano le giornate a darsi mazzate come se non ci fosse un domani, traviando inconsapevolmente un’intera generazione. Ebbene, grazie a un regista che finora ha fatto poco ma bene c’è la possibilità di poter assistere a questa sorta di crossover mediatico molto interessante.
Gaudio, prima di Dagon, ha realizzato alcuni cortometraggi (L’incantesimo di Gilbert, Il posto vuoto, Le malinconiche pene del GROM, P. O. E. Poetry Of Eerie) e un lungometraggio: Fantasticherie di un passeggiatore solitario (qui il trailer). Partiamo proprio dall’ultimo lavoro di Gaudio: sorta di manifesto delle sue intenzioni cinematografiche, Fantasticherie di un passeggiatore solitario tradisce senza vergognarsene l’amore per un determinato tipo di immaginario, quello fantastico, e per un certo tipo di cinema, che va da Tim Burton a Terry Gilliam. Il film mescola sequenze dal vivo e animazione a passo uno (o stop-motion) realizzata con pupazzi in plastilina, che, per intenderci, è la stessa di piccoli gioielli come Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, Coraline e la porta magica, Frankenweenie (per rimanere in tema burtoniano) ma anche di Wallace & Gromit o Shaun, vita da pecora. È una tecnica che da sempre affascina registi e autori provenienti da ambienti anche diversi fra loro, basti pensare a uno dei maghi nonché precursore di questa tipologia di animazione, ossia Jan Svankmajer o, ancora, dei fratelli Quay. Più recentemente persino un autore molto preciso nella costruzione della sua poetica filmica, Wes Anderson, si è lasciato trascinare dalle potenzialità dello stop-motion con quel capolavoro che è Fantastic Mr. Fox.
Le nuove frontiere offerte dall’autofinanziamento, tramite piattaforme di crowdfunding quali Kickstarter, permettono a numerosi artisti, registi, musicisti di esprimere realmente la loro idea senza alcun tipo di influenza da parte di produzioni invadenti, ma anche di creare un differente e più stimolante rapporto fra essi e il pubblico, che si sente parte esclusiva del progetto. In ambito fumettistico recenti esempi sono stati Lùmina di Emanuele Tenderini e Linda Cavallini (piattaforma Indiegogo) o Le ragazzine stanno perdendo il controllo… di Ratigher (in maniera simile ma differente tramite la formula Prima o mai) e i risultati, in entrambi i casi, sono stati notevoli.
Paolo Gaudio ha postato il suo progetto sulla piattaforma Kickstarter, affermando che trattandosi di un progetto molto particolare difficilmente riuscirebbe a proporlo a produttori nostrani o internazionali. L’obiettivo, oltre che la realizzazione del film, è di coinvolgere lo stesso Arnold Schwarzenegger, le cui fattezze sono state riprese per il protagonista che si chiama, appunto, Arnold. La storia si ispira parzialmente al racconto Dagon che H.P. Lovecraft pubblicò sulla rivista Weird Tales nel 1923 (pur essendo già stato pubblicato nel 1919 sulla rivista amatoriale The Vagrant) e ben si inserisce nel noto Ciclo dedicato a Cthulu. Visivamente, da quello che si può intravedere finora, Dagon appare intrigante, se non altro per la possibilità di far convivere universi mediatici affascinanti e unici. Lovecraft e Scharzenegger nello stesso film? Quando mai ricapiterà un’occasione simile?