Il settimanale francese Courrier International, testata che raccoglie il meglio della stampa internazionale – e principale modello ispiratore dell’italiana Internazionale – ha mandato in edicola un numero che contiene una sezione speciale, per la prima volta interamente dedicata al graphic journalism.
Tra gli autori coinvolti ci sono fumettisti provenienti da diversi paesi: l’olandese Eva Hilhorst, l’italiano Gianluca Costantini, la russa Victoria Lomasko, il serbo Aleksandar Zograf, il collettivo americano di Chicago The Illustrated Press, l’iraniana Saloomeh Sayah, e il giapponese Kazuto Tatsuta.
La copertina del settimanale, in particolare, ha scelto di dare spazio all’autore italiano, mettendo in evidenza una vignetta tratta dal racconto in cui Costantini ricostruisce la vita e l’ambiente urbano in cui si è formato Chérif Kouachi, uno dei due terroristi divenuti tristemente noti per l’attentato alla redazione della rivista Charlie Hebdo lo scorso 7 gennaio.
Sulle pagine di Courrier International non è certo la prima volta che il comics journalism (o bédé-reportage, o graphic journalism, o varie altre etichette) occupa uno spazio significativo, in qualità di vero e proprio linguaggio giornalistico.
In passato il periodico ha infatti ospitato o tradotto tanti tra i maggiori protagonisti del ‘genere’, da Art Spiegelman a Joe Sacco a Marjane Satrapi (di quest’ultima, per esempio, alcune storie furono proprio co-prodotte e co-pubblicate da Courrier International insieme a Internazionale).
Tuttavia è la prima volta che il pluripremiato giornale francese offre un’organica e nutrita sezione di “giornalismo a fumetti”, aperta da un racconto – quello firmato dalla Hilhorst – che ne presenta il contesto e l’evoluzione, parlandone come di una forma di “slow journalism” e sottolineandone le peculiarità, come la scarsa ‘oggettività’ del disegno.