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Le 10 migliori serie pubblicate in Italia nel 2014

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Dopo avere selezionato i 10 migliori graphic novel, tra quelli usciti nel 2013 in Italia, ecco la nostra selezione delle dieci migliori serie a fumetti. Dai grandi e intramontabili classici (come Topolino, che – diciamolo – mantiene la rinnovata energia creativa dello scorso anno) a due splendidi manga, passando per l’inossidabile Rat-Man.

Rat-Man, di Leo Ortolani (Panini Comics)

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Ortolani quest’anno mantiene livelli altissimi. Il suo Rat-Man raggiunge e supera il fatidico traguardo del numero 100 – episodio che è un vero e proprio evento editoriale. Un albo memorabile, che serve al suo autore anche per fare un bilancio del passato e spiegare – a modo suo – perché la storia non finisce qui. Su Fumettologica ne abbiamo parlato diffusamente, chiedendo peraltro a un nutrito gruppo di autori (da Alfredo Castelli a Roberto Recchioni) qualche commento sulla serie, senza dubbio tra i migliori contributi al fumetto umoristico nazionale negli ultimi 20 anni. Trovate qui le loro risposte.

Soil, di Atsushi Kaneko (Planet Manga)

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Di Atsushi Kaneko finora in Italia è arrivato poco, i primi due volumi di Bambi (serie pulp interrotta da Kappa Edizioni) e il volume unico R (raccolta di storie brevi pubblicata da D/Visual). Finalmente un grosso editore si è accorto di questo stupefacente autore, del tutto estraneo ai canoni estetici e narrativi propri del manga a cui siamo abituati. Soil è un seinen in 11 volumi dalle tematiche noir, un thriller che ricorda le atmosfere sinistre di Twin Peaks (a cui l’autore si è dichiaratamente ispirato) disegnato in uno stile che potrebbe essere quello di Charles Burns o di un qualunque autore underground americano. Tratti spessi, quasi del tutto privi di retini, delineano personaggi perfettamente caratterizzati, per una narrazione cruda e ricca di colpi di scena.

Cosa nasconde la tranquilla cittadina di Soil? Cos’è successo la notte del blackout? Che fine ha fatto la famiglia Suzushiro? È solo l’inizio. Sentiremo parlare ancora di questo autore, ne siamo certi.

Locke & Key, di Joe Hill e Gabriel Rodriguez (Magic Press)

Locke & Key magic press joe hill

Un cult. Una delle migliori produzioni americane degli ultimi anni, che in Italia è arrivata al quinto volume di sei. Scritta da Joe Hill, pseudonimo del figlio di Stephen King, e disegnata da Gabriel Rodriguez è uno dei migliori esempi recenti di come si declina in horror un teen drama. Disegnata bene, sceneggiata meglio – trova il suo punto forte nella struttura della narrazione, nell’intreccio delle sottotrame e in dialoghi solidissimi – Locke & Key racconta la storia di tre fratelli che, dopo l’assassinio del padre, si trasferiscono con la madre in una cittadina del Massachusetts chiamata Lovecraft. In seguito, nella casa dove si sono trasferiti si manifestano entità sovrannaturali e spiriti con le quali i fratelli entrano presto in contatto. E chiavi, tante chiavi. Qui un’anteprima del vol. 4 e qui del vol. 5.

Occhio di Falco, di Matt Fraction e David Aja (Panini Comics)

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Continua la serie Marvel vincitrice di due premi Eisner nel 2013 (miglior copertinista e miglior disegnatore), che già lo scorso anno entrava in questa lista. Fra gli episodi migliori della serie c’è il numero 6: Pizza Dog, dove, pur se non c’era bisogno, Aja si conferma uno dei migliori interpreti del fumetto contemporaneo, in grado di mescolare azione, stilizzazione e gusto infografico. Qui potete trovare un estratto della storia.

Blacksad, di Juan Dìaz Canales-Juanjo Guarnido (Rizzoli Lizard)

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Blacksad, l’investigatore antropomorfo creato dalla coppia Juan Dìaz Canales-Juanjo Guarnido giunge al quinto volume, Amarillo, e si riconferma una delle migliori proposte sul mercato. Un questo capitolo gli autori ci portano ad Amarillo, in Texas, sulle tracce del poeta beatnik Chad Lowell. Qui potete leggere le prime 20 pagine, mentre qui vi diciamo 8 motivi per leggere Blacksad.

Prophet, di Brandon Graham e Aa.Vv. (Panini Comics)

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Brandon Graham reinventa il personaggio di Rob Leifeld e lo trasforma da un supereroe qualunque in qualcosa di unico. Un’opera di fantascienza visionaria, colma di riferimenti al fumetto europeo. Una nuova partenza che può essere presa come emblema della rivoluzione “creator-owned” della Image degli ultimi anni. Il nuovo Prophet non ha davvero nulla da spartire della sua prima incarnazione e, pur continuandone la numerazione originale, ci troviamo davanti a una serie spesso incomprensibile, surreale, a volte suggestiva, a tratti solo irritante nella sua ricerca continua della soluzione più bislacca. Qui la nostra anteprima e qui la recensione di Evil Monkey.

Saga 3, di Brian K. Vaughan e Fiona Staples (Bao Publishing)

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Sono rare le volte in cui capita la fortuna di trovarsi di fronte a un classico moderno, ma Saga lo è. Già, e solo dopo tre volumi (Il quarto verrà pubblicato a gennaio). Un successo senza precedenti – di vendite e premi – un ritorno all’epicità dei fumetti cosmici e della grande narrativa fantastica, il tutto in un crescendo di coinvolgimento esponenziale.

Brian K. Vaughan si dimostra ancora una volta il migliore interprete dei gusti dei lettori: in Saga c’è tutto quello che si potrebbe immaginare – e scritto bene, molto bene. Saga, alla fine, è la vera lettura moderna dei fumetti popolari americani: una storia di persone normali alle prese con situazioni straordinarie, che per quanto sembrino enormi non sono poi così diverse dai nostri problemi di tutti i giorni. Qua un’anteprima del terzo volume e qui Evil Monkey spiega perché Saga è la serie dell’anno.

Universal War 2, di Denis Barjam (Mondadori Comics)

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Mondadori Comics, zitta zitta, sembra aver piazzato un bel colpo. Questo primo volume di UW2, secondo ciclo della saga francese ideata da Bajram, è uno di quei fumetti capaci di creare un universo narrativo unico – un ‘mondo’ articolato, complesso, ricco di dettagli (in)credibili e specchio deformato del nostro. L’autore in patria ha un seguito di culto, e il primo ciclo è un bestseller di quelli importanti (in Italia è stato pubblicato da 001 Edizioni, in un formato – purtroppo – rimpicciolito).

Questo primo volume riprende la storia tredici anni dopo gli eventi narrati in Universal War 1, ma il fumetto è leggibile a sé stante. Un racconto visionario che muove la basi da un conflitto tra poteri politici ed economico-finanziari su scala galattica, uscito dalla mente di un autore che ha capito – romanzandole – gran parte delle dinamiche sociali del nostro tempo, riversandole in una saga di fantascienza militare piena di azione, scontri ideali e cataclismi astronomici. Qui un’anteprima e qui la recensione.

Buonanotte Punpun, di Inio Asano (Planet Manga)

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Giunge all’attesa conclusione – col tredicesimo volume – la serie più lunga di uno dei più apprezzati e controversi mangaka contemporanei, Inio Asano. Questo raffinato racconto di formazione ha mostrato l’infanzia, l’adolescenza e la crescita di Punpun, il protagonista rappresentato con la forma di uccellino, solo elemento stilizzato e bidimensionale in una realtà tridimensionale e iperdettagliata. Un finale amaro e realistico, per una storia tanto spietata nel raccontare il male di vivere e la fatica della crescita, quanto dolce nel suggerirne le speranze, le attese e le piccole grandi emozioni. Con una risposta all’enigma sotterraneo della seria: Asano mostrerà finalmente il volto di Punpun? Qui l’anteprima dell’ultimo volume e qui la nostra recensione ‘a caldo’ della serie.

Topolino, di Aa. Vv. (Panini/Disney)

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Dopo la menzione dello scorso anno, Topolino torna di prepotenza in questa classifica. Panini sta sfruttando bene la licenza e la gestione di Valentina De Poli continua il rinnovamento nel solco della tradizione. Ma quello che riconferma Topolino come una delle migliori testate italiane sono i contenuti. Quest’anno possiamo individuare una manciata di storie che ne confermano il valore.

  • Il ritorno PK, con la storia Potere e Potenza scritta da Francesco Artibani e disegnata da Lorenzo Pastrovicchio per i colori di Max Monteduro, rilancia il personaggio – amatissimo – dopo 12 anni di assenza dalle edicole. Le quattro puntate di “Potere e potenza” sono state premiate da vendite record per il Topo (complice anche il gadget allegato, certo) e hanno riacceso la passione nella comunità dei Pkers (i fan di PK), che ora chiedono a gran voce altre storie. Qui le nostre recensioni episodio-per-episodio, e qui un’intervista ad Artibani.
  • Dopo diverso tempo, Silvia Ziche torna su Topolino con una storia interamente scritta e disegnata. Minni e il guaio coi fiocchi, un breve racconto particolarmente brillante, per idea e realizzazione, incentrato sul fiocco di Minni, un elemento fondamentale dell’iconicità del personaggio, eppure mai assurto a protagonista prima d’ora. La vicenda prende le mosse da un’ipotesi surreale – cosa accadrebbe se accessori di abbigliamento come cravatte fiocchi cappelli “prendessero vita”? – e si sviluppa in una spassosa satira anti-consumismo. Come nelle sue migliori storie, poi, la Ziche riesce a muoversi con originalità all’interno degli stretti canoni disneyani, proponendo una vera avventura fantascientifica in stile scarpiano, ma sostituendo il duo composto da Minni e Clarabella a quello più classico formato da Topolino e Pippo.
  • Dopo il premiato Dracula di Bram Topker, la coppia formata da Enna e Celoni offre un’altra parodia disneyana di ambientazione gotica. Questa volta, il punto di partenza è il quasi omonimo romanzo di Robert Louis Stevenson, anche se molte suggestioni visive sembrano derivare più dall’adattamento cinematografico del 1920. Lo strano caso del Dottor Ratkyll e di Mister Hyde, raccontata seguendo il punto di vista dell’avvocato Pipperson – parodia “pippesca” di Gabriel John Utterson, personaggio dell’opera originale – sale di ritmo con lo scorrere della narrazione, aumentando la tensione – tra una gag e l’altra – di pagina in pagina. Ma il vero punto di forza della storia è l’atmosfera ricreata dal tratto grottesco e ombroso di Celoni, che non a caso cita Dino Battaglia e Lorenzo Mattotti tra le sue ispirazioni per questo lavoro.
  • Casty ed Enrico Faccini firmano una delle migliori storie degli ultimi anni  – e non solo in ambito disneyano: Topolino e i 7 Boglins. Casty è uno di quegli autori che riesce a far convivere un profondo rispetto per i maestri del passato – Gottfredson e Scarpa in primis, in un continuo omaggiare che danza appena un passo indietro rispetto al burrone del plagio – con una propria cifra personalissima e riconoscibile. Nel giorno del suo compleanno Topolino deve vedersela con un sosia e cercare di scoprire chi lo sta raggirando. Un fumetto sull’identità e sulla sua perdita con una sceneggiatura solidissima e ricca di colpi di scena. In un giallo convincente e serratissimo come altri da lui scritti in passato, ma che nella storia in esame si arricchisce grazie alla struttura in due parti e al repentino cambio di tono: da farsa a thriller psicologico. Qui il nostro approfondimento.

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