A tentare di mettere la parola fine sulla lunga e intensa polemica che ha investito la Marvel nel corso dell’estate, nata dalla copertina ‘alternativa’ di Spider-Woman #1 disegnata da Milo Manara e proseguita in seguito alla nostra intervista all’autore, è arrivato finalmente un intervento ufficiale di Axel Alonso, Editor-in-Chief di Marvel Comics.
Nonostante Marvel avesse inizialmente difeso in maniera incondizionata l’illustrazione di Milo Manara per la variant cover di Spider-Woman #1 attraverso le parole del coordinatore degli editor Tom Brevoort, la casa editrice ha infatti – sebbene con un certo ritardo – riconosciuto la rilevanza della questione e si è pienamente scusata. Senza per questo fare marcia indietro sulla sua pubblicazione, né mettendo in discussione l’approccio di Manara.
Nella sua nuova rubrica settimanale su Comic Book Resources, infatti, Axel Alonso ha dichiarato: «Vogliamo che tutti – il più gran numero di fan possibile – si sentano i benvenuti nel leggere Spider-Woman. Ci scusiamo – mi scuso – per il messaggio contrastante che questa variant ha trasmesso.»
Per un verso, Alonso ha sottolineato come tale variant avrà una tiratura limitata, ed è nata come immagine non ufficiale della serie, bensì come versione alternativa indirizzata ai collezionisti. «Non l’avremmo pubblicata come copertina principale,» ha proseguito Alonso, «ma siamo rassicurati dal fatto che, come variant, rappresenta la visione del personaggio da parte di un autore – un artista rinomato in tutto il mondo la cui opera conosciamo bene sia noi che i collezionisti. Non è la copertina ufficiale dell’albo. E’ un oggetto da collezione ordinabile dai completisti – e non riflette la sensibilità o il tono della serie più di quanto non facciano le variant di Skottie Young con Rocket Raccoon e Groot.»
Sul coinvolgimento di Manara per altre, future copertine, Alonso ha mostrato di non avere avuto ripensamenti: «Faremo altre variant con Manara […] Ma siamo consapevoli della crescente sensibilità per copertine di questo tipo, e saremo particolarmente vigili nel sorvegliarne il contenuto e il modo in cui le usiamo nel nostro marketing.» Le scuse dell’Editor in Chief sembrano quindi riconoscere l’errore compiuto dalla casa editrice: non tanto coinvolgere un autore noto e di talento, quanto l’avere associato quella cover a una serie il cui messaggio voleva essere di segno tutt’altro che maschilista: «ci rendiamo conto che il messaggio trasmesso da questa cover non era quello che volevamo. E capiamo – e rispettiamo – le preoccupazioni di coloro che hanno espresso una reazione negativa alla copertina.»
Per mostrare l’impegno della Marvel a favore di una maggiore attenzione verso il pubblico femminile, Alonso ha voluto ricordare alcune cifre relative alle politiche di inclusione delle donne sia sul fronte della creatività che all’interno dell’azienda: «circa il 30% del nostro team editoriale è composto da donne, circa il 20% della nostra offerta è composto da fumetti con protagonisti femminili, e la nostra Senior Manager of Talent, Jeanine Schaefer, cerca attivamente di coinvolgere scrittrici e disegnatrici ogni mese.»
Intanto, però, la polemica ha avuto ancora qualche (più o meno riuscito) colpo di coda sarcastico. Il webmagazine Comics Beat ha infatti segnalato una versione in 3D della posa di Spider-Woman, postata da un utente di Reddit:
Inoltre, Matthew Inman, autore di The Oatmeal – uno dei webcomics più seguiti negli Stati Uniti – ha postato una versione maschile (piuttosto esplicita) della posa di Spider-Woman.
Ci sentiamo di dire che, dopo l’intervento di Alonso, siamo forse arrivati alle ultime battute intorno a una delle polemiche più vaste che un fumetto – anzi: una singola copertina di un fumetto – abbia scatenato sui media generalisti negli ultimi anni. Anche la fine di questa polemica, ormai, potrebbe essere una notizia.