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Una storia di Occhio di Falco, per non udenti

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Essendo il fumetto composto di immagini e (in gran parte) di testi, si potrebbe pensare che tutte le opere della nona arte siano perfettamente leggibili da una particolare categoria di persone affette da disabilità: i non udenti. Tuttavia, non è sempre così. Questo perché chi nasce non udente potrebbe avere, come spesso accade sin da bambini, più difficoltà a leggere degli altri e, probabilmente, a decodificare gli “effetti sonori” rappresentati dalle onomatopee.

Consapevoli di questa difficoltà, Matt Fraction e David Aja hanno realizzato un albo di Hawkeye – il numero 19 della serie Marvel che di recente ha vinto due Eisner Award – pensato proprio (anche) per i lettori non udenti. Al centro dell’episodio, il protagonista Occhio di Falco si ritrova ad avere perso l’uso dell’udito. Nel corso delle pagine, per rendere esplicito il problema e, al contempo, aiutare nella lettura i potenziali fruitori affetti dalla medesima disfunzione, sono presenti diverse sequenze con “manichini” che parlano con il linguaggio dei segni. Inoltre, quando il protagonista non guarda gli altri personaggi mentre parlano, e non riesce quindi a leggere loro le labbra, i balloon risultano vuoti. Per la stessa lettura delle labbra, infine, è stata adottata una soluzione grafica particolare che evidenzia – in un modo che pare piuttosto efficace, raramente (o mai) visto nel fumetto mainstream – come Clint Barton riesca a cogliere il senso complessivo a partire solo da poche parole.

Di seguito, un breve estratto dell’albo:

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