È venuto a mancare il famoso grafico e designer italiano Massimo Vignelli. Aveva 83 anni ed era malato da tempo. Nel suo campo era una leggenda.
Nonostante fosse nativo di Milano, Vignelli ormai viveva da decenni a New York. Rinomato per aver sviluppato – fra gli altri – i loghi di brand come Ford, IBM, American Airlines e Cinzano, era famoso per aver disegnato l’intero sistema di segnaletica della metropolitana newyorkese nel 1972. Aveva progettato anche una mappa, che dopo sette anni cadde in disuso per delle incongruenze tra le posizioni delle fermate segnate e la loro posizione nella realtà.
Abbastanza insofferente per le modifiche apportate al suo lavoro, nel 2008 rilasciò alcune dichiarazioni al riguardo e che forse tradiscono il nesso che unisce fumetti, grafica e architettura:
«Noi apparteniamo ad una cultura fatta di balloon. I progettisti crescono con i fumetti, e questo è quello che accade. Ci sono balloon dappertutto. E’ ridicolo.»
Ma soprattutto, contro le accuse di incongruenze, affermò che il suo “diagramma” – perché le mappe hanno a che fare con la geografia – non poteva essere fedele alla realtà: «Certo che so che Central Park è rettangolare e non quadrata. Naturalmente, so che il parco è verde e non grigio. Ma cosa importa se devi arrivare dal punto A al punto B, e soprattutto se l’unica cosa che hai a cuore è andare a mangiare gli spaghetti?»
In questo forse fedele al filosofo francese Deleuze, che riguardo i diagrammi diceva che sono macchine astratte, che non funzionano per rappresentare qualcosa, tanto meno qualcosa di reale, ma piuttosto per costruire un nuovo tipo di realtà. Un po’ come certi fumetti.