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“Sarà un albo mio, ma sarà in stile Bonelli”. Intervista a Ratigher, nuovo sceneggiatore di Dylan Dog

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A ottobre Dylan Dog subirà un restyling. Non è una novità, sono mesi che se ne parla. È una scelta che parte dal suo creatore, Tiziano Sclavi, e che sta venendo realizzata dal nuovo curatore, Roberto Recchioni.

Qualche cambiamento si è già visto: Stano, lo storico copertinista della testata, nell’ultimo anno ha rielaborato le sue cover. Altre novità ci aspettano: l’ispettore Bloch andrà in pensione e, a quanto pare, Dylan Dog comincerà a usare un cellulare. Ma questa rivoluzione parte sopratutto dall’inserimento di nuovi autori, che andranno ad affiancare quelli storici. Gigi Cavenago, ad esempio, sarà il nuovo copertinista del Maxi Dylan Dog, quadrimestrale che continuerà a raccontare le storie del “vecchio” Dylan con il sottotitolo Old Boy. Inoltre, sono già stati annunciati autori molto lontani – artisticamente parlando – dal canone bonelliano: Akab e Ausonia sono fra questi.

È di ieri, invece, la notizia che Ratigher sceneggierà Dylan Dog. La news è stata data da Recchioni in un post sul proprio profilo Facebook.

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“Per chi non è di Roma: “creso”, “creduto”, aggiunge Recchioni nei commenti. “Ha scritto uno dei due più bei libri horror a fumetti degli ultimi dieci anni. Era inevitabile.” E ci confida: “per me, Ratigher non è un ospite ma spero che sarà un autore fisso delle storie”.

Così Ratigher, classe 1978, membro dei Superamici-Fratelli Del Cielo, dopo un lungo percorso nell’autoproduzione e nel fumetto alternativo italiano approda fra le fila della storica casa editrice milanese.

“È pazzesco” – racconta Ratigher – “ma è proprio il tipo di obbiettivi incredibili al quale puntano i Fratelli del Cielo. Ci stavamo lavorando da un po’, però non avevo ancora nessuna certezza. Recchioni l’ha annunciato praticamente subito dopo avermi dato l’ok. Anche io sono sorpreso, tanto quanto quelli che credevano che fosse una bufala!”

Tutto è partito da Trama (Grrrzetic), un graphic novel dalle sfumature horror e surreali. Uno dei migliori fumetti italiani del 2011.

“Quando è stato comunicato che Recchioni avrebbe diretto Dylan Dog e che avrebbe cambiato rotta alla testata chiamando a lavorare autori diversi, ho pensato di propormi.” – spiega Ratigher – “Volevo farlo perché lui è stato il primo (insieme a Conversazioni sul Fumetto) a sostenere il mio lavoro e ad apprezzare Trama.”

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“Però ero titubante, perché sapevo che il mio disegno era troppo personale e fuori dagli standard del personaggio e aspettavo a propormi perché non mi sentivo adatto.” Ma qualcosa è successo: “Ci siamo incontrati a Treviso Comics e ne abbiamo parlato. È  venuto fuori che potevamo fare qualcosa assieme e che a me sarebbe piaciuto scrivere una storia del personaggio. Perché alla fine, a disegnarlo, avrei fatto quello strano.”

“Avevano già annunciato che ci sarebbero state storie di Akab e Ausonia per albi speciali, ma a me in questo caso interessava lavorare sullo standard e sul codice bonelliano. Non volevo semplicemente fare le mie cose con un personaggio storico perciò, non so se andrà tutto come ci siam detti, abbiamo discusso di lavorare alla sceneggiatura per un albo della serie mensile e non per uno speciale. In seguito mi ha chiesto un soggetto e io gliene ho dati due. Ora, sto lavorando su quello che si è ritenuto più bello. Ma è raro che io presenti soggetti a qualcuno perché sono abituato a lavorare da solo. Quindi, ho presentato un soggetto molto dettagliato e ricco di particolari, con i dialoghi già presenti. Quasi una sceneggiatura completa.”

“Vorrei raccontare una storia di Dylan a modo mio” – continua l’autore – “ricalcando lo schema di Sclavi. Prendendo spunto da storie fondamentali del cinema e della letteratura. Sono legato al Dylan della mia adolescenza (in edicola è la prima cosa che ho comprato insieme ad Akira) e, sai, quando cresci ti accorgi che il metodo di Sclavi è abbastanza comune. Kubrick per esempio prendeva i libri di altri e li stravolgeva redendoli personali. È un sistema usato da tanti ed è bello poter lavorare in questo modo su un personaggio così particolare e importante.”

L’obiettivo è quello di fare un albo classico di Dylan: “sarà un albo della serie mensile, sarà un albo mio, ma sarà in stile Bonelli, proprio per il piacere di farlo, di confrontarmi con un personaggio e un canone forte ed efficace come ititanio.”

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