“Non è un remake. È una reinterpretazione. La differenza è grande: è il nostro film, non è lo stesso Oldboy che avete visto nel 2004”. Parola di Spike Lee, che il 5 dicembre porta nei cinema italiani la sua versione cinematografica del manga scritto da Garon Tsuchiya e disegnato da Nobuaki Minegishi.
Serializzata sulle pagine di Weekly Manga Action dal 1996 al 1998, l’opera a fumetti è stata pubblicata da Coconino Press in 8 volumi tra il 2006 e il 2008. Nel 2004, il film che ne ha tratto il regista Park Chan-Wook aveva incantato Quentin Tarantino, all’epoca presidente di giuria a Cannes, aggiudicandosi il Grand Prix Speciale della Giuria. Sono passati meno di dieci anni, durante i quali Hollywood ha tentato più volte di accaparrarsi i diritti della storia (si parlò addirittura di un interessamento di Steven Spielberg). L’ha spuntata Spike Lee, e con lui, l’attore protagonista Josh Brolin.
Oggi, in concomitanza con l’uscita del nuovo film, J-Pop ristampa l’opera in una versione riveduta di 5 volumi, di cui vi presentiamo l’anteprima del primo qui.
Qui, invece, trovate un articolo che traccia un parallelismo tra il manga e il film diretto dal regista coreano.