Ieri, 9 dicembre 2013, Domenico Procacci (fondatore di Fandango, socio di maggioranza di Coconino Press) ha annunciato di volere candidare unastoria di Gipi al Premio Strega, senza dubbio il più importante e prestigioso concorso letterario in Italia. Poiché si tratterebbe in assoluto della prima volta, nella storia dello Strega, di un fumetto candidato, ci si sta interrogando sulla liceità di tale possibilità, considerando ovviamente che ciò costituirebbe un precedente di cui tenere conto per tutte le edizioni future. AffariItaliani.it ha interrogato a tale proposito Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci. Ecco come ha risposto, prima di tutto a proposito di chi dovrà fare la scelta:
“Se due Amici della domenica vorranno candidare ‘unastoria’ di Gipi, spetterà al Comitato direttivo decidere circa l’ammissibilità dell’opera”.
Quindi, nello specifico di ciò che prevede il regolamento:
Come ha ricordato Procacci, il regolamento recita che sono candidabili allo Strega libri ‘di narrativa in prosa di autore italiano’ (Procacci aveva anche aggiunto: “La storia di Gipi non è in rima, quindi va bene” – NdR).
Infine, a proposito di alcuni casi eccezionali avvenuti in passato.
È accaduto che concorressero sia un paio di romanzi in versi (‘La zona immobile’ di Giorgio Chiesura, nel 1969, e ‘Marzo e Marta’ di Ludovica Ripa di Meana, nel ’98), sia un testo di autore non italiano scritto nella nostra lingua (‘Il buio del mare’ di Ron Kubati, nel 2008). Nessun graphic novel è stato finora proposto per il premio…”