di Eugenia Durante
“The return of the Thin White Duke” cantava in Station to Station nel ’76 David Bowie, allora davvero tanto pallido e spigoloso da meritarsi l’appellativo di Duca Bianco che ancora non lo abbandona. Una carriera segnata da una sola costante: quella del cambiamento. Sono passati 46 anni dal primo disco omonimo e Bowie, all’anagrafe David Jones, non ha mai smesso di stupire.
Il 2013 è stato senza ombra di dubbio uno dei suoi anni più fortunati, alla faccia chi lo dava per spacciato: il suo nuovo album The Next Day si è imposto prepotentemente come uno dei dischi più complessi dell’artista e i fan di tutto il mondo vivono con la speranza dell’annuncio del tanto agognato tour che, per ora, rimane un’incognita. Lo scorso marzo il Victoria and Albert Museum di Londra gli ha dedicato una mostra, David Bowie is, che ha riscosso talmente tanto successo da diventare itinerante. E non è tutto: è il candidato favorito alla vincita del Mercury Prize, ma non è di certo una novità. Bowie è il Re Mida della musica: tutto quello che tocca, come per magia, si trasforma in oro.
Non sorprende, dunque, che la Bowiemania abbia contagiato anche il mondo dei fumetti, e che il ritorno del Duca sulle scene dopo anni e anni di silenzio abbia innescato nei fumettisti – in modo più inatteso da quanto accaduto ai Beatles, ormai fumettisticamente ipergettonati (esempi: questo, questo, questo, questo e questo) – il desiderio di trasformarlo nel protagonista dei loro lavori.
Ci aveva già pensato nel 2011 l’illustratore Andrew Kolb (kolbisneat.com), che dell’evergreen Space Oddity aveva tratto un libro illustrato per bambini. Il progetto riproduce fedelmente, in chiave di cartoon, la storia di Major Tom e del suo malinconico viaggio nello spazio ed è stato successivamente animato in un video su Vimeo con la canzone in sottofondo.
Sempre agli anni di Space Oddity e Ziggy Stardust è dedicato Haddon Hall – Quando Bowie inventò Bowie, il fumetto del francese Néjib che illustra gli anni passati dall’artista nella casa di Haddon Hall. Si tratta di un periodo fondamentale per la sua carriera durante il quale Bowie, a fianco dell’allora moglie Angie e di amici come il chitarrista Mick Ronson e lo storico produttore e bassista Tony Visconti, si dedicò ad un vero making of del suo personaggio. Edito in Italia da Bao Publishing (traduzione di Manuela Capelli), il fumetto è un must have per i fan di Ziggy anche in virtù della sua originalità grafica, nervosa e naif più che glamour, in grado di fare dei colori un aspetto quanto mai spettacolare e seducente del racconto.
David Bowie – L’uomo delle stelle è invece il titolo del fumetto edito da Nicola Pesce Editore che verrà presentato nelle librerie nel 2014 (qui trovate un’anteprima). Frutto della matita di Veronica Veci Carratello e della penna di Lorenzo Bianchi, il fumetto esplora il personaggio di Bowie in tutte le sue camaleontiche trasformazioni. Si tratta di un lavoro meticoloso, che si aggiunge ad una già vasta letteratura sull’argomento senza rischiare di venirne inghiottito per cadere nel dimenticatoio. Abbiamo parlato del libro con Lorenzo, che ci ha anche offerto le prime otto tavole in anteprima per Fumettologica.
Per quale motivo hai scelto di creare un fumetto proprio su David Bowie?
Principalmente la passione decennale per l’artista e la voglia di creare qualcosa di mio che però non fosse solo mio. Nonostante abbia cercato di rimanere il più fedele possibile alla realtà, ho tentato di dare una mia versione della psicologia dell’artista. Per certi versi è stato come lavorare su Batman o Superman, aggiungendo qualcosa di personale a una figura che già gode di vita propria. Il risultato si vedrà nella primavera del 2014, quando il volume uscirà nelle librerie.
Quali testi e materiali hai usato per documentarti?
Veramente di tutto: libri, foto, cd, vecchie interviste trovate sui portali dedicati all’artista, fanzine inglesi recuperate nel corso degli anni. Sicuramente un grosso aiuto l’hanno fornito il libro David Bowie -L’Enciclopedia di Nicholas Pegg e l’enorme catalogo della mostra londinese dedicata al cantante che si è da poco conclusa con il tutto esaurito.
Dove hai conosciuto Veronica Veci e come mai hai deciso di collaborare proprio con lei a questo progetto?
Ho conosciuto Veronica sul web. Dopo aver visto il book trailer del suo volume autoprodotto Fat Bottomed Girls, un fumetto a tema musicale in cui compare anche Bowie, l’ho contattata tramite Facebook e le ho proposto di disegnare il volume. Sono stati il suo amore per la musica rock e il suo stile molto particolare di disegno a convincermi che era lei quella giusta. Questo succedeva circa un anno fa.
Come avete strutturato il lavoro?
Dopo aver sottoposto il materiale all’editore e aver ricevuto l’ok, ho scritto tutta la sceneggiatura che, dopo la revisione, è stata passata a Veronica per trasformarla in fumetto. Attualmente, mentre lei sta ultimando le tavole del volume, io mi sto occupando di realizzare il “compendium”, l’apparato redazionale che andrà ad affiancare la storia a fumetti. Ci saranno una biografia scritta di David Bowie, un’analisi della sua discografia, una galleria con alcuni dei suoi costumi più famosi e molte altre cose che preferisco far rimanere segrete per non rovinare la sorpresa ai lettori.
Cosa ha di diverso David Bowie –L’uomo delle stelle rispetto alla già vasta letteratura che esiste su Bowie?
Il mio sarà un libro sul Bowie fuori dal palcoscenico più che una carrellata dei suoi momenti migliori, come ho spesso trovato nelle biografie a fumetti. La cosa che lo rende unico è la cornice che ho cucito intorno alla storia: un intreccio narrativo non cronologico, strutturato su diversi piani temporali, che coinvolgerà anche un misterioso personaggio, narratore (ma anche co-protagonista) dell’intera vicenda.