HomeNewsIl ritorno di Splatter, ovvero quando i fumetti facevano paura

Il ritorno di Splatter, ovvero quando i fumetti facevano paura

-

«Giornalacci vergognosi». Questa la definizione che nel 1990 alcuni esponenti della Democrazia Cristiana e del Partito Comunista Italiano diedero delle copie della rivista Splatter in edicola, presentando all’allora governo Andreotti un’interrogazione parlamentare allo scopo di «tutelare i minori dalla violenza morale che viene perpetrata nei loro confronti, sia coi fumetti che coi racconti» e chiedendo «una ricognizione più precisa delle case editrici, degli autori, e anche» (udite, udite) «ispezioni nelle edicole».

splatter fumetti

Tutto ebbe inizio, racconta l’attuale direttore di Splatter Paolo di Orazio, in seguito alla denuncia di un privato e alla conseguente decisione del tribunale di Monza di condannare l’editore Silver e il direttore editoriale di allora Ferruccio Giromini a quattro mesi di reclusione (poi sapientemente patteggiati da un bravo avvocato). Diciamo ‘inizio’ perché, ovviamente, la vicenda fece raddoppiare le vendite.

Da allora sono passati ventitré anni, e per gran sfortuna dei redattori di Splatter, difficilmente oggi il Parlamento si occuperà di loro. Peccato, perché la pericolosissima rivista nu horror torna tra noi più piuttosto agguerrita che mai (non più in edicola, dove le vendite all’epoca si attestavano intorno alle 30mila copie, ma in fumetteria e online. Sono passati, appunto, ventitré anni).

«Quella di Splatter è una sfida coraggiosa, interessante, eroica, incosciente – confessa di Orazio – che però suscita un impatto notevole e ci dà lo spessore dell’affetto che il pubblico e i fumettisti d’Italia di due generazioni serbano per la rivista». In occasione di Lucca Comics & Games 2013, il lancio in grande stile, sia della rivista bimestrale che di una maxi antologia pubblicata da Rizzoli Lizard, 320 pagine che raccolgono il meglio della rivista, con una copertina inedita di Marco Soldi e un tot di redazionali scritti per l’occasione.

Di seguito presentiamo una selezione di articoli d’epoca, raccolti all’interno del volume Il meglio di Splatter (Rizzoli Lizard), a proposito dell’”allarmante” comparsa in edicola della rivista di fumetti.

splatter1
Clic per ingrandire
splatter2
Clic per ingrandire
splatter3
Clic per ingrandire
splatter4
Clic per ingrandire
splatter5
Clic per ingrandire
splatter
Clic per ingrandire

Oltre alla nuova collezione, inoltre, sarà anche riproposta, in versione la serie restaurata, quanto pubblicato all’epoca dall’editore della Acme, nella doppia veste digitale e cartacea (attraverso il print on demand). La nuova edizione della rivista conserverà il format e la grafica di quella storica: spillato, 64 pagine, interni bianco e nero. Una sfida impegnativa, ma entusiasmante. E anche, ammettiamolo, venata da quel po’ di nostalgia – e desiderio di rivendicazione? – che non fa mai male.

«Il nostro scopo – spiega di Orazio – è ridare vita a un fumetto di aggregazione popolare. Stiamo lavorando le storie per le versioni digitali in tre lingue, assieme a un nutrito bouquet di merchandising. Recuperare una rivista cult come Splatter significa dosare lo spirito vecchio e l’anima nuova, tenere conto della vecchia stirpe di lettori, oggi più esigente, e accostare autori affermati e nuovi ma che amino davvero queste tematiche».

Oggi DC e PCI non ci sono più, esiste una cosa chiamata internet, le riviste a fumetti hanno abbandonato le edicole per rifugiarsi al caldo delle librerie (e fumetterie, soprattutto), ma l’horror resiste, quanto e forse più di prima. Lo testimonia anche il numero degli autori contemporanei impegnato a ridare vita al progetto: da Sergio Ponchione a Roberto Ricci, Alessandro Bilotta, Stefano Fantelli, Alex Crippa, Davide Aicardi, Onofrio Catacchio e tanti altri.

«In questi anni abbiamo ingerito una massa di cinema e fumetti immensa» – ci dice Paolo di Orazio. E bisogna imparare a distinguere tra horror e orrore. «L’horror  – conclude – è una sinfonia suonata da mostri, creature dell’abisso, metamorfosi, spettri, morti che vivono, vampiri e tutto ciò che di prodigioso – dentro e fuori il corpo dei personaggi umani – non ha scientificamente e razionalmente senso. Ontologicamente parlando è l’evoluzione della fiaba. Tecnicamente, divertimento puro».

Qui la prima storia pubblicata di Splatter n.1: testi Roberto Dal Prà, disegni di Attilio Micheluzzi.

Qui una storia tratta da Splatter n.5: sceneggiatura di Giuseppe Ferrandino, disegni di Bruno Brindisi.

Entra nel canale Telegram di Fumettologica, clicca qui.

Questo articolo ti è piaciuto?

Su Fumettologica puoi leggerne molti altri, e magari scoprire qualche fumetto che diventerà il tuo preferito. Se ti piace quello che facciamo e ti interessa sostenerci puoi scegliere di abbonarti. Facendolo non solo ci aiuterai a creare quello che stai leggendo, ma avrai accesso anche a diversi contenuti esclusivi.

Ultimi articoli