Moebius, Sergio Toppi, Guido Crepax, Altan, Filippo Scòzzari…sono solo alcuni degli autori che collaborarono ai primi numeri di Alterlinus, rivista nata nel gennaio 1974 da un’idea di Oreste del Buono, poi rinominata Alteralter nel 1977 e attiva fino al 1986. Una rivista che ha visto esordire José Muñoz e Carlos Sampayo con Alack Sinner (gennaio 1975), Andrea Pazienza con Le straordinarie avventure di Pentothal (aprile 1977), Lorenzo Mattotti con Fuochi (giugno 1983). Solo per fare i nomi principali. Una rivista spartiacque, che ha pochi paragoni nella storia del fumetto italiano.
Oggi, su Fumettologica, pubblichiamo per la prima volta a 37 anni di distanza dalla loro pubblicazione cartacea, due storie apparse nell’agosto del 1977 e nel settembre 1978 su Alteralter. Si tratta della prima e della quarta storia realizzate da Elfo (Giancarlo Ascari) con protagonista il detective milanese Paolo Valera.
«Ho scelto questo nome – ci ha spiegato lo stesso Elfo – prendendolo da quello di un cronista dell’800, socialista con venature anarchiche ed epigono milanese di Zola, che amava stupire i borghesi raccontando i bordelli e la malavita dell’epoca. Il mio Valera invece era un detective un po’ stropicciato di stanza sui Navigli, alle prese con clienti bizzarri e oggetti misteriosi. Volevo mescolare il mio amore per il fumetto underground USA con un pizzico di fantascienza alla Sheckley e tenere come palcoscenico il quartiere della città allora tumultuosa in cui vivevo, il Ticinese. (…) Ho portato le prime due tavole a Bepi Zancan che dirigeva Il Mago, la rivista della Mondadori concorrente di Linus. Pensavo si volesse liberare gentilmente di me, sentendolo dire che per Il Mago erano troppo raffinate ed era meglio proporle a Linus. Quando poi le ho presentate a Oreste del Buono, è stato di poche parole: ‘termini la storia e la faccia di otto pagine’. Così ho iniziato con i fumetti».
La prima storia di Paolo Valera si intitola La porta sui Navigli e vi si ritrova la Milano degli anni Settanta, il variegato e caotico centro storico, il tutto raccontato con il segno tipico della psichedelia statunitense di Gilbert Shelton e Robert Crumb. La seconda storia, intitolata Circonvallazione, del settembre 1978, racconta di un viaggio notturno su un tram modello “Carrelli”, storico mezzo di trasporto milanese progettato nel 1928 e ancora oggi attivo in città.
«Negli anni ’70 – racconta Elfo – i tram notturni erano abitati da un’umanità marginale che dava buoni spunti per un racconto tra in bilico passato e presente. Mi ha sempre affascinato la stratificazione di storie, vite ed eventi che si sovrappongono nelle strade di una città nel corso del tempo. In seguito ho ripreso ampiamente questi temi nel libro che ho scritto e disegnato nel 2010 con Matteo Guarnaccia, Quelli che Milano».
La porta sui Navigli
Circonvallazione
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