Il vampiro che ride di Suehiro Maruo è un manga storico e importante, sia per la rilevanza dell’autore nel panorama fumettistico mondiale, sia perché costituisce il primissimo titolo pubblicato da Coconino Press, la casa editrice bolognese fondata da Igort nel 2000.
Da allora, di strada Coconino Press ne ha fatta molta, passando per la pubblicazione di opere a fumetti di alcuni dei principali fumettisti di tutto il mondo – da Seth, Daniel Clowes, Gipi, Manu Larcenet e Igort stesso – e continuando inoltre a proporre le opere di Maruo, con volumi come l’antologia Notte putrescente, Il bruco e Tomino la dannata.
Suehiro Maruo è uno dei mangaka più trasgressivi e influenti di sempre. I suoi migliori lavori hanno trovato spazio sulle pagine della rivista alternativa Garo, che tra gli anni Sessanta e Novanta ha ricoperto il ruolo di vera e propria officina di talenti e di innovazione per il fumetto giapponese (e di cui, oggi, si sente ancora la mancanza). Grazie al suo stile grafico spietatamente dettagliato, ispirato tanto alla tradizione delle stampe giapponesi quanto al realismo del fumetto occidentale, Maruo dà forma alle più distorte, recondite e basse perversioni dell’animo umano, collocandosi all’interno del genere cosiddetto Ero-guro, che fonde erotismo e horror in una miscela inquietante eppure – almeno nel suo caso – magnetica.
I due albi che compongono Il vampiro che ride (qui il primo, qui il secondo) contengono due storie diverse, leggibili separatamente. Raccontano le vicende dei giovani vampiri Luna e Konosuke, demoni centenari assetati di sangue, tra gang giovanili, studentesse che si prostituiscono, adulti assenti o predatori si dipana la trama di un fumetto erotico e onirico, grottesco e perturbante. Nel secondo volume, Maruo mette in atto un perfezionamento del suo stile grottesco e conturbante, con riferimenti all’arte romantica e al cinema espressionista.
Di seguito, un’anteprima dal secondo volume.
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