Con la recente pubblicazione di La Lega degli Straordinari Gentlemen: La tempesta (di prossima pubblicazione in Italia per Bao Publishing), lo sceneggiatore inglese Alan Moore ha terminato la propria carriera nel mondo del fumetto, iniziata nei primi anni Settanta e caratterizzata da fumetti di grande rilevanza come V for Vendetta, Watchmen e From Hell. Ma quali sono stati i motivi che hanno spinto Moore a prendere tale decisione?
Secondo sua figlia Leah – anche lei sceneggiatrice di fumetti – è successo per il modo in cui il mondo del fumetto ha trattato suo padre: «Il problema è stato che il mezzo di comunicazione che adorava era governato da despoti corrotti, che le persone in grado di renderlo magico venivano abusate, che il loro contributo non riceveva il giusto valore e in più gli veniva rubato. Odiava tutto questo già prima di Watchmen».
«Sapeva già che Kirby era stato fregato» ha continuato poi Leah Moore. «Così, quando successe a lui, e poi di nuovo, e poi ancora una volta, non fu per lui solo un accordo andato storto o un po’ di sfortuna: ne uscì spezzato. La cosa che amava di più, la cosa in cui aveva riversato *tutto* il suo tempo e le sue energie per la sua intera vita, non riusciva più a farla.»
Secondo Leah, infatti, suo padre amava così tanto le storie di supereroi da «riempire ogni vignetta (e probabilmente ogni balloon e didascalia) di quell’amore, le amava così tanto da renderle qualcosa che suscitava riflessioni e sensazioni, che sollevava questioni, che parlava alle persone nel modo in cui i supereroi gli avevano sempre parlato».
E poi ancora: «Ho sentito così tante volte il suo entusiasmo nel trovare scorte di fumetti Marvel di seconda mano in negozi dell’usato, in una scatola o comprarli dagli espositori a Great Yarmouth, durante le vacanze».
Leah Moore ha poi concluso il proprio intervento con un’annotazione dal forte restrogusto malinconico: «Riuscite a immaginare se non fosse stato fottuto? Se invece di essere lo Scontroso Alan Moore Che Urla Dalla Sua Caverna avesse passato gli ultimi 40 anni a tirare fuori un fumetto dietro l’altro per DC e le altre? A creare vasti mondi pieni dei supereroi che amava? A godersi i fumetti? È un gran peccato».
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