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Guida agli X-Men di Hickman: “House of X” 2

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Con House of X 2 si comincia a entrare nel vivo del grande disegno di Jonathan Hickman. L’albo fa chiarezza sulla pagina che Marvel Comics aveva definito «la scena più importante nella storia degli X-Men». In effetti, Hickman opera una svolta radicale (potenzialmente per tutto l’universo Marvel) mettendo al centro della sua riscrittura un personaggio storico della saga mutante. Sì, come tutte le riscritture potrebbe far arrabbiare qualche fedelissimo. Sì, come tutte le riscritture immette nuove energie nella storia. E, sì, le cose da qui in poi non saranno più le stesse. Come scrive Newsrama, «potremmo stare leggendo una versione degli X-Men che è appena stata azzerata sotto il nostro naso con un reboot».

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Cosa succede in House of X 2:

Moira MacTaggart, primo amore di Charles Xavier, è in realtà una mutante dotata del potere della reincarnazione. Quando muore, si reincarna in sé stessa, mantenendo le facoltà mentali (anche quando è nell’utero) e i ricordi della vita precedente. Moira potrebbe potenzialmente continuare a creare infinite realtà, l’unica cosa che può fermarla è la morte prima di aver raggiunto la pubertà e aver quindi ottenuto i suoi poteri.

Dopo le prime due vite, passate senza incontrare Xavier, Moira fa la conoscenza dell’uomo ma lo trova arrogante e preferisce lavorare da sola come genetista, cercando di risolvere il problema della convivenza tra umani e mutanti. Dopo anni di tentativi, trova una cura per il gene mutante, ma la Confraternita dei Mutanti Malvagi uccide il suo team e le impedisce di comunicare al mondo la scoperta. Anche se Moira ha creato la cura con l’intento di farla diventare una pratica su base volontaria, l’uomo se ne approprierà per sopprimere i mutanti. Destiny, leader della confraternita capace di vedere il futuro, la avverte di avere dieci o undici vite a disposizione, a seconda delle scelte che farà.

Nella quarta vita, Moira offre a Xavier una seconda possibilità: se ne innamora, portando a quella che sembra la realtà classica di Terra-616, che però si conclude con lo sterminio dei mutanti per mano delle Sentinelle. Decide allora di radicalizzare Xavier e farlo diventare un comandante dal pugno di ferro, ma anche questa strada si dimostra infruttuosa, così come accade per la settima, ottava e nona vita (in cui Moria prova a uccidere tutta la famiglia Trask, responsabile della creazione delle Sentinelle, invece che con Xavier si allea prima con Magneto e poi con Apocalisse). Nulla sembra funzionare. Ogni sviluppo porta infatti alla creazione delle Sentinelle e allo sterminio dei mutanti. L’intelligenza artificiale, dice MacTaggart, è come il fuoco: non viene inventata ma solo scoperta e dunque ogni mossa potrà solo ritardare l’ascesa dei robot senzienti.

Arrivata alla decima vita, decide di rompere tutte le regole. Incontra Xavier prima del tempo, portando alla scena del precedente albo (Powers of X 1) in cui il professore le legge la mente e, come apprendiamo ora, scopre tutta la storia della donna.

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Appunti e riferimenti:

• Il titolo dell’albo, The Uncanny Life of Moira X (in italiano tradotto con L’incredibile vita di Moira X), contiene l’aggettivo “uncanny”, noto ai lettori Marvel per essere presente nel titolo della serie più famosa dedicati ai mutanti, The Uncanny X-Men.

• Moira MacTaggert, nata Kinross, è un personaggio di lungo corso creato da Chris Claremont e Dave Cockrum nel 1975. Scienziata, genetista, legata sentimentalmente a Banshee e a Charles Xavier, ha sposato in prime nozze il politico Joseph MacTaggert, con cui ha avuto un figlio, Kevin. Il ragazzo è poi diventato un mutante, Proteus, capace di prendere il controllo dei corpi altrui, drenando le loro energie vitali e manipolandone la percezione della realtà. Negli anni, Moira è diventata retroattivamente uno dei personaggi più importanti del canone mutante. Ha aiutato Xavier a costruire Cerebro, a mettere in piedi la scuola per mutanti e, nella saga Genesi letale, scopriamo che è stata alla guida di una squadra di mutanti precedente al primo gruppo assemblato da Xavier nella storica Seconda genesi. Nei fumetti viene spesso presa in giro per il suo pessimo caffè.

• Lo spunto per il potere della reincarnazione, molto comune come meccanismo flessibile per una serie di storie di generi diversi (dal dramma alla commedia, passando per la sci-fi), qui sembra rimandare a due opere in particolare: La strana vita di Ivan Osokin di Pëtr Dem’janovič Uspenskij, scrittore interessato all’idea della quarta dimensione che in quel romanzo – la storia di un uomo che diventa consapevole di vivere in un ciclo di nascita e morte perenne – mise sotto forma di racconto l’idea dell’eterno ritorno di Nietzsche; e Le prime quindici vite di Harry August di Claire North, che Hickman ha dichiarato di aver letto e apprezzato.

• Il potere mutante di Moira ha creato dieci linee temporali che vengono descritte nel dettaglio da un’infografica inserita nell’albo, stratagemma che Hickman (non nuovo all’uso di elementi paratestuali, già presenti in New Avengers o The Black Monday Murders) sta utilizzando molto per accelerare il world building della sua gestione.

moira macTaggert x men timeline

La timeline delle 10 vite di Moira MacTaggert (Clicca per ingrandire) | Via Entertainment Weekly

• Nel bar dove Moira incontra Xavier per la prima volta compaiono due poster: uno ritraente Striscia di Möbius I, opera di Escher del 1961 che rappresenta la famosa figura dotata di una sola faccia; nell’altro una scritta informa gli avventori del locale che sono in atto i festeggiamenti per il giorno della marmotta, in inglese “groundhog day”. Groundhog Day è il titolo originale di Ricomincio da capo, il film in cui Bill Murray interpreta un meteorologo intrappolato in un circolo temporale proprio nel giorno della marmotta. È forse la storia più famosa nel sottogenere “personaggi finiti in un loop che li porta a rivivere all’infinito lo stesso evento”.

• Nella mitologia greca, le Moire erano la rappresentazione del destino ineluttabile.

• Nella sua terza vita, Moira descrive Xavier come un misto di arroganza e «un malcelato delirio di onnipotenza». 😍😍😍

• La scena in cui Xavier rivela al mondo di essere un mutante è ripresa dal finale di E come Extinzione di Grant Morrison e Frank Quitely. Il dialogo è leggermente diverso, segno che probabilmente quello stesso evento si è svolto in una realtà diversa da quella classica.

Destiny, al secolo Irene Adler (omonima della donna amata da Sherlock Holmes), è un personaggio apparso per la prima volta nella saga Giorni di un futuro passato. Creata da Chris Claremont e John Byrne, nelle intenzioni degli autori sarebbe dovuta essere la compagna di Mystica, con cui la mutante avrebbe poi adottato Nightcrawler. La Comics Code Authority impedì questo sviluppo narrativo e solo anni più tardi la relazione, suggerita e mai esplicitata, fu confermata. Destiny morì per la prima volta nel 1989, in Vittoria amara, su Uncanny X-Men #255, per poi tornare in vita nel 2009, resuscitata da un virus tecno-organico. Grazie alle sue capacità premonitrici, riempì dei diari con il futuro della specie mutante che, una volta trovati, si rivelarono in parte sbagliati.

• Il disegnatore Pepe Larraz ha dichiarato di aver modificato il design di Destiny – comunque abbastanza simile all’originale – facendosi ispirare dalle sculture dell’artista romeno Constantin Brâncuși.

• La cura mutante che trova Moira è solo l’ultima di una lunga serie. Nella saga Talenti di Joss Whedon e John Cassaday, la genetista Kavita Rao aveva sintetizzato un siero per curare la mutazione, e l’idea fu poi riutilizzata nel film X-Men – Conflitto finale.

• Nell’albo e nel grafico finale manca all’appello la sesta vita di Moira, la pistola di Čechov di questa storia.

• Nella settima vita, Moira uccide l’intera famiglia Trask per evitare che inventi le Sentinelle. Nell’ordine vediamo morire: Bolivar, l’inventore delle Sentinelle che si pentì subito di aver creato quei robot sacrificandosi per distruggerli; Donald, probabilmente Donald III, nipote di Bolivar, che su Terra-616 funse da cavia per i piani di Cassandra Nova, sempre in E come Extinzione; Gwyneth, un personaggio inedito; Simon, fratello di Bolivar, che odia i mutanti ancora più del suo consanguineo (ha fondato un gruppo d’odio chiamato l’Ultimo Avamposto dell’Umanità). All’appello manca Larry, figlio di Bolivar e anch’egli mutante.

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• Descrivendo la quarta vita di Moira, il narratore declama: «Quando due specie aggressive condividono lo stesso ambiente, l’evoluzione impone l’adattamento o il dominio». La frase, che ha giocato un ruolo importante nella campagna promozionale di HoX/PoX e che sta alla base del problema che cerca di risolvere Moira, identifica il concetto di competizione tra specie. Tuttavia, nella realtà dei fatti, il principio d’esclusione competitiva è meno perentorio di quanto appaia, perché le specie possono spesso coesistere in un ambiente dotato di nicchie ecologiche separate o solo parzialmente sovrapposte.

• Nell’ottava vita, Moira fa visita a Magneto nel suo covo in mezzo all’oceano. Si chiama Octopusheim, è apparso per la prima volta nella storia Io, Magneto (su Uncanny X-Men #150) ed era stato creato da Dave Cockrum pensandolo come ambientazione per un personaggio acquatico di nome Selkie, che poi invece introdurrà nella storia The Futurians. La prima vignetta della pagina, inoltre, è un omaggio alla copertina della settima avventura di Tintin, L’isola nera.

• La frase che Moira dice a Charles alla fine dell’albo, «non è un sogno se risulta vero», evoca alla mente le parole di Theodore Herzl, padre del movimento sionista, che nel romanzo del 1902 Altneuland scrisse: «Il sogno non è tanto distante dall’azione come si tende a pensare. Tutte le azioni della gente erano una volta un sogno e tutte le azioni della gente saranno un sogno, un giorno». La traduzione in ebraico del testo – che delineò la visione di Herzl di uno stato ebraico in Israele – ispirerà il nome di Tel Aviv. Nel romanzo, i protagonisti abbandonano la loro terra per andare a vivere su un’isola tropicale, dopo aver constatato la malvagità umana. Sarebbe un riferimento peregrino se non fosse che la storia degli X-Men ha molti punti in contatto con quella degli ebrei.

• Mi viene un grosso mal di testa a pensare alle ricadute che questa retcon avrà su tutto il canone degli X-Men. Per esempio: Moira era stata la prima umana a contrarre il virus Legacy, morendo nella storia Il futuro è adesso! (X-Men #108). Questo nuovo rilancio, di fatto, annulla il triste primato. La cosa divertente è che Hickman inserisce una miriade di citazione e riferimenti per soddisfare gli impallinati, presenta loro un bel piatto ricco e sostanzioso e poi però lo butta nel pattume. Come se stesse dicendo che nulla di tutto questo ha importanza, che conta solo la sua storia, che conta solo il futuro.

• Ho evitato di scriverlo a ogni appunto, ma la stragrande maggioranza delle storie e dei personaggi citati in queste note sono stati inventati da Chris Claremont. Tutti gli altri da Grant Morrison. Per quelli tra di voi che non hanno ancora colto il punto, è come se, parlando di pallacanestro, continuassi a citare Michael Jordan e LeBron James. Potranno anche non piacerti, ma qualsiasi discorso farai avrà in qualche modo a che fare con quei due signori.

Frase dell’albo:

«Si potrebbe pensare che una consapevolezza totale mentre sei intrappolata dentro tua madre potrebbe condurti alla pazzia… Ma la formazione del neonato pare sia accompagnata da una discreta quantità di neurolettico embrionale. Lo zen tramite la biologia. La verità è che non sono mai stata così felice. Perché la mamma è un luogo sicuro. È casa tua. È il mondo esterno che ti fa impazzire» (Moira, molto filosofica).

I fiori di Krakoa:

Le tempistiche, il brutto tempo, la temperatura, la mancanza di una serra, sono tutte buone motivazioni che mi hanno fatto desistere dal fotografare l’inesistente progresso nella vita di Chris, Grant, John, Jim, Jonathan, JRJR, Frank, Chuck, Marc e Pizzicotta. Immagino sia come quando guardi l’acqua raggiungere il bollore.

Come consolazione, ecco il video di qualcuno che ce l’ha fatta.

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