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Come inizia “La musica di Marie” di Usamaru Furuya

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Presentiamo le prime pagine di La musica di Marie, manga di Usamaru Furuya pubblicato da Coconino Press nella collana Doku.

musica marie Usamaru Furuya coconino

La musica di Marie – brossurato, 15×21 cm, 544 in bianco e nero e colori, 25,00 euro – è distribuito in fumetteria e libreria a partire dal 17 settembre 2019, ma si può anche ordinare online.

Di seguito la sinossi dal comunicato dell’editore e le prime 8 pagine del volume (lettura da destra verso sinistra):

Benvenuti a Pyrite, un mondo utopico dove si vive in pace e armonia, vegliati dallo sguardo placido di Marie: una gigantesca dea meccanica che sorvola i cieli e garantisce la felicità attraverso il suo canto. Questa è la storia di Kai e Pipi, che intraprenderanno un lungo viaggio tra le rassicuranti certezze del mondo in cui vivono alla ricerca di una verità più profonda.

Cosa è una divinità? Qual è il senso della religione? Può l’essere umano sostituirsi a Dio? Dietro un sontuoso comparto grafico, che ricrea con meticolosa precisione un mondo dalla connotazione steampunk, si nascondono riflessioni preziose di natura filosofica, teologica, sociale, fino alla sorprendente conclusione.

Nato nel 1968, Furuya Usamaru si laurea all’Università delle Belle Arti di Tama specializzandosi nella pittura ad olio. Debutta poi nel mondo del fumetto nel 1994, sulle pagine della storica rivista Garo, con Palepoli, una dissacrante raccolta di yonkoma (un particolare formato di striscia a fumetti diffuso in Giappone, di solito di quattro vignette disposte in verticale e a tema umoristico) in cui confluiscono suggestioni e omaggi provenienti dal mondo della Tv e dell’arte.

Furuya inizia poi a collaborare con popolari riviste di fumetti, come ad esempio Young Sunday, dove pubblica nel 1998 Short Cuts: ancora humour, citazioni della cultura pop, automi e liceali giapponesi, oggetti inquietanti. È invece nel 2001 che nasce La musica di Marie, primo manga di ampio respiro, pubblicato da Gentosha. Tra le sue opere più rappresentative seguono Suicide Club (2002), Hikari Club (2005) e Lo squalificato (2009).

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